Riprendiamo il nostro giro alla scoperta delle strade del quartiere di Santa Maria Novella e lasciamoci trasportare dalle storie che stanno dietro i loro nomi.
Via dei Fossi si chiama così per il fossato della seconda cerchia delle mura cittadine (XI sec.) che passava in quest’area. Oggi la strada è caratterizzata dalla presenza di numerose botteghe di antiquari e gallerie d’arte. Segnaliamo al n.12 rosso un portale di gusto romanico (vedi in foto di copertina), con architrave e lunetta scolpite, riproduzione di uno presente nella chiesa di S. Andrea a Pistoia. Un tempo era l’ingresso della rivendita dell’antiquario Fedeli, mentre oggi ospita un ristorante.
Il nome di via del Moro ha un’origine incerta. Il moro infatti è in dialetto toscano la pianta del gelso, un tempo molto diffusa nelle nostre campagne perché le sue foglie erano il nutrimento prediletto dei bachi da seta. O c’era qui un albero di moro, oppure era riprodotto sull’insegna di una taverna. La strada, a mio parere particolarmente gradevole, ospita vari palazzi nobiliari. Fra tutti ricordo il palazzo Arrighetti all’inizio della via dalla parte di p.zza Goldoni. Ha origini quattrocentesche ed è riconoscibile per lo stemma che ne orna la facciata. Fu rimodernato con le forme attuali nel 1775 ad opera del conte Giovanni Tommaso.
Al capo opposto della strada, all’incrocio con via del Moro, troviamo una cosa davvero particolare: appena sotto una normale finestra di un primo piano ce n’è una più piccola, minuscola, protetta da una grata. Si tratta di una finestrina da bimbi e serviva per permettere ai bambini di potersi affacciare per vedere quello che accadeva in strada senza rischio di cadere.
Via della Vigna Nuova ci ricorda che in quella zona i monaci di S. Pancrazio (attuale museo Marino Marini) avevano piantato delle viti, analogamente a quanto era avvenuto in precedenza in via della Vigna Vecchia, dove i monaci vignaioli erano quelli della Badia.
La strada, elegantemente essenziale, oltre che per i numerosi negozi di abbigliamento, si distingue per due importanti edifici legati all’illustre famiglia Rucellai. Il palazzo, progettato da Leon Battista Alberti e costruito fra il 1446 e il 1451, fra i migliori esempi di architettura rinascimentale; la Loggia, all’incrocio con via del Purgatorio. Questa è l’unica di carattere privato rimasta a Firenze. L’edificio aveva una finalità celebrativa, oltre che commerciale. Attraverso la sua architettura si esaltava il legame fra i Rucellai e i Medici, sancito dal matrimonio di Bernardo con Nannina, sorella di Lorenzo il Magnifico.
Vi saluto con la speranza di avervi fatto scoprire qualcosa di nuovo. Alla prossima passeggiata urbana!
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