Lo strudel di Bastardi senza gloria, le ostriche di La vita di Adele e tutti quei deliziosi ingredienti nei film di Myazaki. Ci sono cibi che nei film diventano parte di quella memoria che conserviamo della visione e, mentre scrivo queste parole, continuano a tornarmi in mente immagini su immagini….
Esiste una forma di appagamento per lo spettatore vedere un attore mangiare sullo schermo e ChatGpt mi conferma che questa sensazione si chiama Vicariazione alimentare.
Ne sa qualcosa Simona Santelli, appassionata di cinema e fondatrice di Picnic Permanente che lei stessa descrive come «un progetto conviviale che unisce cibo, persone e incontri: cene private, piccoli eventi e tavole “aesthetic” pensate per far dialogare sapori e idee. Un laboratorio di esperienze gastronomiche senza formalità ma con tanta cura.»
Il cinema però resta una delle tue passioni.
«Pensa che il font di Picnic Permanente si chiama Jean Luc: è stato creato nel 2010 per celebrare gli 80 anni di Jean-Luc Godard e io ho aspettato quindici anni per usarlo, cercando il progetto giusto.»
Cominciamo dalle basi: ci confermi i popcorn come confort food da cinema?
«Assolutamente sì, i popcorn stanno vivendo una vera nouvelle vague. Sono democratici, leggeri, sorprendenti, perfetti per sperimentare combinazioni divertentissime. I miei preferiti? Miso e za’atar, per un tocco mediorientale sapido e aromatico; curcuma e peperoncino, dorati e decisi; oppure cacio e pepe, amore incondizionato per Sora Lella.»
Da quando mi occupo di cinema coreano se vedo una scena dove si mangia devo mettere qualcosa sotto i denti. Mi confermi il grande hype di questi cibi?
«Negli ultimi anni ho iniziato a usare ingredienti nuovi proprio dalla Corea. Il mio trip è iniziato, come per tanti, dopo aver visto Parasite. Volevo ossessivamente riprodurre i Ram-Don i noodles che la finta governante della famiglia Kim prepara in tutta fretta. Che piatto, che film! Il mio mai-più-senza è il gochujang, la pasta di peperoncino fermentato intensa, complessa, leggermente dolce e piccante. È diventato un ingrediente feticcio dei miei eventi: la schiacciata al kimchi e gochujang è ormai un piccolo cult, e lo uso anche in una salsina segreta che accompagna verdure o pancakes coreani. I film mi fanno sempre venire fame. Quello che più di tutti mi ha aperto lo stomaco è Tampopo, film uscito in Giappone nel 1985 definito un ramen western. Pur celebrando l’arte culinaria (ci sono 32 scene di preparazione di cibo, di cui 11 dedicate ai noodles), il film si prende gioco dell’eccessiva serietà e degli intellettualismi dei gourmet, promuovendo un approccio al cibo basato sul piacere e sulla gioia — che è poi quello che faccio con Picnic Permanente. Un altro è Return to Oz: in questo seguito del Mago di Oz quando Dorothy torna a Oz incontra un “albero delle merende”. Ho sempre adorato il concept: le foglie sono veri tovaglioli, e i frutti a forma di mela sono portapranzo che contengono un panino al prosciutto. È una scena che da bambina mi ha sempre incantata, e ancora oggi sogno di costruirne uno tutto mio.»
Per un evento a tema cinema, che menù proporresti?
«Qui torno in Corea, dove c’è qualcosa che fa esattamente al caso nostro. Ultimamente mi sono appassionata agli Jumeokbap, piccoli bocconi compatti di riso con verdure, alghe o semi oleosi, perfetti da mangiare con le mani e ideali per un menù conviviale. Li trovo semplici e poetici — un gesto più che un piatto — e mi diverto a prepararli in tante versioni vegetariane: con spinaci al sesamo e carote julienne, avocado, cetriolo e alga nori in stile sushi, semplicissimi con kimchi e semi di sesamo tostati, piccanti al punto giusto. Aggiungi una birretta fresca e si vola.»
Tra un po’ sarà Natale, tempo di maratone cinematografiche e grandi abbuffate. Hai qualche ricetta semplice e veloce da suggerirci?
Mentre si gioca a tombola o si guarda un filmone, non posso che consigliare due stuzzichini semplici e irresistibili:
Popcorn miso e za’atar
Fai scoppiare i popcorn in pentola o al microonde, poi condiscili ancora caldi con: un cucchiaino di miso bianco, sciolto in pochissimo olio di sesamo o burro fuso, una spolverata generosa di za’atar, se vuoi, qualche fiocco di sale affumicato.
Panettone Sandwich
Ok, può sembrare un azzardo — ma ti farò ricredere. Il panettone, con la sua dolcezza leggera e la mollica soffice, è una base perfetta per giocare con contrasti e consistenze (io uso quello senza canditi: con i canditi sarebbe too much).
Facilissimo: Taglia il panettone a fette spesse e farcisci con:
- una bella quantità di cheddar fuso,
- cetriolini sott’aceto,
- carote julienne leggermente salate e oliate,
- uovo sodo a fette,
- un tocco di peperoncino in salamoia (si trova nei negozi asiatici) o senape per dare carattere.
Il risultato è una bomba: un morso dolce-salato, morbido e croccante insieme — perfetto per una serata leggera, conviviale e un po’ impertinente (come Picnic Permanente, del resto).
Per saperne di più su Picnic Permanente: IG: @picnicpermanente website: https://www.picnicpermanente.it/