Site icon Lungarno

Venere che entra nel bagno del mare, una nuova piccola perla nella collezione della Galleria dell’Accademia

Dal 4 novembre 2025 al 1° febbraio 2026 la Galleria dell’Accademia di Firenze ospita la mostra “Venere che entra nel bagno del mare di Luigi Pampaloni. Una nuova acquisizione per la Galleria dell’Accademia di Firenze e Musei del Bargello”, curata da Giulia Coco, funzionario storico dell’arte e curatrice della Gipsoteca. L’esposizione celebra l’acquisto del bozzetto preparatorio in terracotta dell’omonima opera realizzata tra il 1836 e il 1838 dallo scultore fiorentino Luigi Pampaloni (1791–1847), rintracciato sul mercato antiquario e destinato, al termine della mostra, a entrare stabilmente nella collezione del museo.

Il percorso espositivo mette a confronto il bozzetto con il modello in gesso proveniente dall’Accademia di Belle Arti di Firenze e una replica in marmo conservata in una collezione privata inglese, illustrando il processo creativo della scultura ottocentesca “dal pensiero alla materia”. Cuore del progetto è anche un modello tattile in resina epossidica, realizzato dal laboratorio XR|Lab dell’Accademia di Belle Arti con la consulenza dell’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti, che rende la mostra accessibile a tutti i visitatori.

Nelle parole della curatrice Coco, l’acquisizione rappresenta “un’occasione per raccontare il fare artistico, tema fondante della Galleria”, e per valorizzare la tradizione accademica come spazio di formazione e sperimentazione. La direttrice Andreina Contessa sottolinea come l’esposizione “intrecci ricerca formale, riflessione teorica e nuove tecnologie”, offrendo un’esperienza immersiva e inclusiva.

Accompagna la mostra un catalogo scientifico edito da Sillabe, con contributi di Giulia Coco, Elena Marconi, Carlo Sisi ed Eleonora Pucci, che approfondisce la poetica di Pampaloni e il percorso tecnico “dall’argilla al marmo”. Con questa iniziativa, la Galleria dell’Accademia di Firenze e i Musei del Bargello riaffermano la loro missione di valorizzare il patrimonio scultoreo ottocentesco e la continuità tra tradizione artistica e innovazione contemporanea.

 

Exit mobile version