Una mostra che trasforma la memoria in paesaggio visivo a Palazzo Grifoni Budini Gattai
Una Firenze da riscoprire
Lontano dalle folle dei musei e dalle vedute più fotografate, Firenze rivela un volto diverso. Nelle sale storiche di Palazzo Grifoni Budini Gattai, a pochi passi da Piazza Santissima Annunziata, prende vita Armin Linke: The City as Archive. Florence, un progetto che invita a esplorare la città come un archivio vivente, dove conoscenza, arte e memoria si intrecciano in modo sorprendente.
Curata da Hannah Baader e Costanza Caraffa per il Kunsthistorisches Institut in Florenz – Max-Planck-Institut (KHI), la mostra propone una riflessione sul ruolo della fotografia come strumento di ricerca e di dialogo tra passato e presente.

Gerhard Wolf, Costanza Caraffa, Armin Linke, Hannah Baader
Un dialogo tra immagini e istituzioni
Il cuore dell’esposizione è il confronto tra le fotografie contemporanee di Armin Linke, artista e film maker italo-tedesco, e le immagini storiche provenienti dalla Fototeca del KHI, una delle più prestigiose collezioni fotografiche dedicate alla storia dell’arte.
Linke, noto per la sua attenzione alle strutture della conoscenza e ai processi di archiviazione, ha esplorato istituzioni fiorentine spesso lontane dai percorsi turistici: l’Archivio di Stato, l’Opificio delle Pietre Dure, il Museo Galileo, il Museo La Specola, l’Istituto Geografico Militare e molti altri. Attraverso la sua lente, questi luoghi diventano protagonisti di un racconto visivo sulla costruzione e la trasmissione del sapere.
Gli archivi come paesaggi di memoria
“Nei diversi archivi che ho potuto visitare,” spiega Linke, “mi interessava osservare le forme materiali della conoscenza: gli oggetti, i documenti, i gesti, ma anche i metodi con cui vengono ordinati e tramandati.”
La fotografia, in questo progetto, non è un punto d’arrivo ma un punto di partenza per un dialogo aperto tra persone, spazi e istituzioni.
L’allestimento stesso diventa parte di questa conversazione: gli scaffali vuoti dell’ex Fototeca, oggi trasferita altrove, sono integrati nell’esposizione come segni tangibili di un archivio in trasformazione. Accanto ai grandi pannelli fotografici di Linke, alcuni alti oltre tre metri, trovano spazio stampe storiche di Alinari, Brogi e Hautmann, che raccontano il David di Michelangelo, Dante e le metamorfosi della città tra Ottocento e Novecento.
Un laboratorio di idee
Per le curatrici Baader e Caraffa, la mostra rappresenta un’esperienza di collaborazione e ricerca collettiva. “Firenze,” spiegano, “si è attivata come un laboratorio di sperimentazioni tra arte e scienza, in un dialogo continuo fra mondo storico e contemporaneo.”
L’intento è riflettere su come i saperi si siano divisi e ricomposti nel corso del tempo, e su cosa significhi oggi preservare, condividere e reinterpretare il patrimonio culturale. In questo senso, The City as Archive è più di una mostra: è un esperimento di pensiero in forma visiva.
Un palazzo che custodisce il tempo
Visitare The City as Archive significa anche entrare in un luogo ricco di storia. Il piano nobile di Palazzo Grifoni Budini Gattai, raramente accessibile al pubblico, offre un contesto scenografico di grande fascino: i soffitti decorati e gli arredi d’epoca dialogano con la sobrietà contemporanea delle fotografie di Linke, creando un equilibrio sottile tra classicità e sperimentazione.
Durante le giornate di Lo schermo dell’arte, la mostra si arricchirà di un’opera video accompagnata da una composizione sonora del musicista Giuseppe Ielasi, che intreccia registrazioni sul campo e suoni della città, restituendo la dimensione viva e sensoriale del progetto.
Un libro come estensione della mostra
La ricerca prosegue anche sulla carta con The City as Archive, un volume di oltre 450 pagine in uscita a dicembre per la casa editrice Viaindustriae. Il libro raccoglie più di 500 immagini e testi delle curatrici, offrendo un approfondimento sulla città come spazio di conoscenza, sedimentazione e trasformazione.
Più che un catalogo, è un atlante concettuale: una mappa visiva e intellettuale di Firenze vista attraverso i suoi archivi e i suoi saperi.
Una Firenze che si pensa nel presente
Con questo progetto, Armin Linke e il KHI restituiscono una Firenze capace di riflettere su se stessa. Non la città cristallizzata del Rinascimento, ma un organismo in evoluzione, dove storia, scienza e arte dialogano con la contemporaneità.
The City as Archive. Florence è un invito a rallentare, a guardare la città con attenzione diversa, entrando nei luoghi dove la conoscenza si conserva, ma anche dove continua a trasformarsi ogni giorno. È un’occasione rara per scoprire una Firenze più silenziosa, più complessa e profondamente viva.
