di Gaia Carnesi, Caterina Liverani e Fabio Ciancone
Podcast, specialisti con pagine social, spiritosi manuali dettagliati, intelligenza artificiale, serie tv: il dialogo pubblico sul sesso sembra essere più florido che mai. E sicuramente è vero, o almeno in parte, anche se queste narrazioni, proprio per il loro continuo fiorire, rischiano di spostare il focus verso considerazioni puramente performative e poco ancorate alla realtà. Ok, è bello poter acquistare un sex toy con discrezione in un click ed è divertente sentire un trapper in un reel raccontare le proprie prodezze; ma è qualcosa che migliora la nostra vita sessuale veramente?
Perché quindi non creare uno spazio sicuro e anonimo dove parlare anche degli aspetti meno smaglianti e più complessi, i più reali appunto? Senza la pretesa di insegnare, o peggio, “divulgare” ma solo ascoltando senza giudizio. Il sesso fa parte delle nostre vite, le condiziona. Riguarda la nostra salute fisica e mentale, può renderci estremamente euforici ma anche creare ansie e preoccupazioni. Questo nuovo spazio vuole essere un luogo di scambio in cui chiunque, a partire dalla stessa piccola comunità che compone Lungarno, possa aprirsi nella modalità in cui si sente a più agio e comunicare quello che eccita ma anche quello che rende vulnerabili.

illustrazione di SHAZ
In un intervento sulla rivista Rolling Stones, Alice Scornajenghi, autrice della raccolta di racconti erotici Atti puri e della fanzine Ossì, ha detto che quando si scrive di sesso due cose sono essenziali: essere specifici, precisi e dettagliati; evitare gli eufemismi: «il cazzo non rende se chiamato membro gonfio e teso e la fica non è un’orchidea». Al di là del mero erotismo, parlare di sesso nella quotidianità, dei suoi problemi, delle sue gioie o della sua monotonia esige, urge normalizzazione. Non è solo l’abolizione dei tabù, è parlare senza ammiccamenti né sensazionalismi. La nostra rubrica avrà un registro prettamente narrativo, ma sarà anche lo spazio per la sperimentazione e per il confronto.
La maggior parte di noi ha scoperto il sesso dai racconti romanzati nel cortile della scuola, dagli amici senior o da un internet senza filtri. L’intimità può essere complicata da condividere: ci sono dubbi e situazioni che si faticano a svelare ma la verità nuda è la soluzione. Il neorealismo ci ha ispirato, con tutto il rispetto per il nostro amato Rossellini, “sex anno zero”! Perché in vetrine fluo con lieto fine ci inciampiamo già abbastanza, ma il sesso non è solo soap opera.
Ci sono le situazioni scomode, imbarazzanti, dolorose e quelle invidiabili, emozionanti, immaginate (dunque fenomenali). Quelle che fanno passare la voglia e quelle che la fomentano. Il sesso complica le cose o le migliora, fa innamorare o allontana. L’importante è raccontarne, perché laddove non ci capiamo funzioniamo male ma magari, se ci intendiamo, io e te potremmo fare scintille! Bando ai luoghi comuni e alla didattica pudìca e superficiale, vogliamo curiosità, paure, emozioni, insicurezze. Il bello e il brutto, il neorealismo del sesso.
Crediti illustrazione: SHAZ