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Firenze Rivista compie dieci anni 

Intervista a Andrea Caciagli direttore della rivista l’Eco del Nulla e di Firenze RiVista. Abbiamo parlato delle novità dell’edizione 2025, del programma, e degli intenti della rassegna.

 

A breve si terrà la quinta edizione di Firenze RiVista 2025, la rassegna biennale  co-finanziata dall’Estate Fiorentina, che si svolgerà presso Le Murate di Firenze il 19, 20 e 21 settembre. «È un’edizione importante per noi», afferma Andrea Caciagli direttore, rispettivamente, della rivista l’Eco del Nulla e del festival insieme a Silvia Costantino, direttrice editoriale di effequ, «perché è il decennale della rassegna. È bello vedere che il festival è diventato non soltanto un punto di riferimento per le riviste del territorio, ma anche un catalizzatore dal punto di vista nazionale». 

Il tema trattato è “Cicli”, come cicli vitali, temporali e naturali, e il programma prevederà talk, laboratori, mostre, performance, podcast, presentazioni editoriali, percorsi tematici, incontri anche con i partner del festival e le istituzioni coinvolte quali il Premio Italo Calvino, l’Accademia della Crusca, l’Ordine dei Giornalisti della Toscana e l’Università degli Studi di Firenze. 

Racconta Andrea Caciagli: «Sempre di più saranno centrali i laboratori e cercheremo di realizzare eventi non frontali, poiché puntiamo ad una dimensione orizzontale del dialogo culturale e all’abbattimento di ogni barriera con il pubblico». Da qui anche l’importanza simbolica di organizzare la rassegna in una piazza, di fare di un ex cortile carcerario un punto di aggregazione per i cittadini: «Le Murate rappresentano uno dei pochi spazi in centro che permettono di rimanere in città e allo stesso tempo di starne fuori, dando la possibilità al pubblico di ritrovarsi e dialogare», distante da quei luoghi che al contrario sono investiti dal turismo di massa e sono poco abitati o abitabili dai cittadini. «Per noi è importante rimanere in centro e a Firenze, che è un luogo storicamente legato alla rivista». 

Aggiunge: «La maggiore difficoltà che incontrano le manifestazioni come la nostra è trovare stabilità e prospettiva. La rassegna sta compiendo dieci anni, ma quasi tutti nell’organizzazione non superano i trentacinque anni». Prosegue: «Facciamo parte di una generazione che vive una diaspora; la vita dei millennials non è una vita che accentra, ma che porta a visitare tanti luoghi, a sentirne pochi propri e ad avere difficoltà ad intessere relazioni durature e a costruire qualcosa sul territorio. Per noi Firenze RiVista è un modo per mantenere vivo questo contatto». Come da tradizione, la rassegna ospiterà anche uno spazio fieristico dove il pubblico potrà incontrare quest’anno oltre sessanta tra case editrici e riviste e scoprire in anteprima le novità più originali dell’editoria italiana. «La forza per portare avanti questa manifestazione», afferma, «ce la danno proprio le realtà che partecipano ad ogni edizione da tutta Italia, ma questo decimo anno di età è la fine e l’inizio di un ciclo, un ciclo nuovo che si apre con la volontà di trovare un dialogo di prospettiva con l’amministrazione della città perché la manifestazione trovi la rilevanza nazionale che il pubblico di settore e di appassionati gli tributa da anni ad ogni edizione».

Qual è lo stato di salute della rivista in Italia? «Se lo stato di salute lo definisce la serenità, la stabilità economica, la prospettiva, allora le riviste italiane sono in uno stato di crisi e lo sono da due decenni, come tutto il mondo culturale. Se invece lo determinano la vivacità, l’eterogeneità del contesto, la capacità di riflettere sul contemporaneo, allora è un’altra storia. In quest’ottica, non c’è un mondo più vivace e in salute di quello della rivista». 

 

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