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Lo psychogaze dei  Neko At Stella

Giovedì 17 aprile al Terminale Cinema di Prato, la band toscana Neko At Stella presenta il suo nuovo album “Into The Wasteland”, uscito il 4 aprile per Dischi Soviet Studio e Santa Valvola Records, che vede la preziosa collaborazione con Håkon Gebhardt, cantautore e musicista che ha girato il mondo alla batteria dei Motorpsycho. Glauco, Roberto e Jacopo hanno risposto a qualche nostra domanda.

La vostra musica è un grande fiume dove confluiscono tanti affluenti. Ho letto che qualcuno la definisce  desert core, voi come la descrivereste?

A quel tempo questa definizione ci piacque molto, fummo contenti dell’attenzione che una delle poche e più prestigiose riviste cartacee ancora in circolazione ci dedicò. Glauco ama definirci psychogaze: di fatto abbiamo una forte connotazione blues, arricchita con la giusta dose di stoner, psichedelia e shoegaze.

Quanto è stata importante la presenza di Håkon Gebhardt in studio?

È stata una presenza essenziale, in particolare nel percorso di pre-produzione che abbiamo condiviso prima di entrare in studio. Forse ciò per cui siamo maggiormente grati ad Håkon è di averci fatto scoprire, con la sua apertura e la sua esperienza, un ampio ventaglio di possibilità a cui potersi lasciare andare senza timori o preclusioni.

Avevamo una certa inclinazione a trovare soluzioni melodiche più marcatamente blues, cosa che lo annoiava un po’, in questo ci ha spronato a mettere la testa fuori dalla nostra comfort zone. Ovviamente anche dal punto di vista ritmico ci ha dato tanti suggerimenti importanti, che hanno contribuito a rendere i brani più granitici e maturi.

Un genere il vostro che guarda più fuori dai confini italici o esiste una “scena” a cui vi sentite di appartenere anche nel nostro Paese?

Sì, siamo certi esista, o meglio ancora esistano. Al di fuori dei discorsi sull’estetica o sui diversi linguaggi, esistono scene dove è ancora possibile trovare un tipo di approccio ben preciso, che potremmo definire artigianale nel senso alto del termine, cioè fare le cose bene anche con mezzi limitati. Si tratta di un modo di costruire dal basso da cui nasce un forte senso di comunità e di appartenenza. Le etichette Dischi Soviet Studio e Santa Valvola Records sono a questo proposito esempi virtuosi e brillanti. Noi ci sentiamo parte di questo mondo fatto di relazioni, di mutuo aiuto e supporto. Ciò detto, ben vengano le possibilità di suonare all’estero, anche grazie a queste reti.

Per il sound che proponete siete una formazione atipica, senza bassista. A quale/i band lo prendereste in prestito e perché?

Adoriamo questo tipo di giochi:

[Roberto] Per me senza dubbio John Paul Jones, una semi-divinità con un gusto e qualità assoluti. Mi capita ancora adesso di ascoltare i dischi dei Led Zeppelin e rimanere letteralmente incantato dalle trame che tesse, sia al basso, sia ai piani e organi.

[Jacopo] Nick Olivieri, ci divertiremmo un sacco!

[Glauco] Pensando ai Neko At Stella, non ruberei il bassista a nessuno. La scelta di non avere un bassista ha influito molto sul nostro modo di comporre, di suonare, di pensare alla musica. Grazie a questo abbiamo affrontato tutti e tre un’evoluzione artistica e tecnica che ci ha portati a sviluppare le caratteristiche peculiari e distintive del nostro sound.

Immaginando un progetto diverso che contempli la presenza di un basso, Kim Gordon tutta la vita!

Cosa dobbiamo aspettarci dal vostro release party pratese?

Innanzitutto sarà un’occasione pressoché unica per suonare tutti i brani del disco. Con noi sarà inoltre presente Francesco Marra, che accompagnerà e arricchirà il live con i suoi visual pazzeschi. Insomma sarà una bella festa, dopo tutta questa attesa non vediamo l’ora!

 

Info evento:
Giovedì 17 aprile ore 21.30
Terminale Cinema, via Carbonaia, 31 Prato
Ingresso libero

https://www.facebook.com/nekoatstella
https://www.instagram.com/neko_at_stella/

 

Ascolta l’album “Into The Wasteland”: https://orcd.co/nekoatstella_intothewasteland

 

In copertina: Neko At Stella – foto di Fabrizio Batisti

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