Oltre al lato performativo affidato ai Kinkaleri, compagnia teatrale e di danza di cui abbiamo parlato nello scorso numero e protagonisti del nostro evento in Artiglieria, la rassegna mensile del Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci di Prato E se ci entrassi dentro? vede anche un’interessantissima parte musicale curata da NUB, organizzazione culturale fondata nel 2010 da Federico Fiori e Francesca Lenzi, e OOH-sounds, etichetta experimental/electronic capitanata da Michele Pauli “Pardo”, entrambe realtà da tempo garanzia di qualità e stile sul territorio toscano e non solo. Visto il successo e la missione compiuta di aver riacceso una fiamma affievolita da tempo nell’istituzione pratese, abbiamo fatto loro qualche domanda.
Qual è il concept della vostra rassegna?
NUB: «La rassegna non ha un concept rigido, ma si sviluppa come un terreno di sperimentazione attraverso il dialogo tra le realtà coinvolte. Un aspetto centrale è la sua dimensione divulgativa, che mira ad avvicinare il pubblico a pratiche sonore e performative spesso poco accessibili. La rassegna offre l’opportunità di portare in Toscana artisti e lavori che altrimenti non raggiungerebbero il territorio, creando un ponte con le scene artistiche internazionali. Allo stesso tempo, sperimentiamo modalità per rendere il museo un luogo più dinamico, capace di accogliere proposte dal vivo e generare nuove forme di relazione tra pubblico, spazio e opera. L’obiettivo è consolidare e ampliare una comunità attenta alla ricerca artistica e a nuovi modi di fruire il museo».
C’è un modello in particolare a cui vi ispirate?
OOH-sounds: «Più volte è venuto fuori il nome del Cafe OTO, una delle poche realtà di Londra che riesce a proporre un programma intensissimo e interessantissimo, resistendo al mondo spietato/commerciale di quella città. Da parte mia anche Unsound, festival di musica elettronica che si tiene a Cracovia ogni ottobre e che unisce un ventaglio larghissimo di proposte (musica, talk, istallazioni) sotto l’ombrello di una parola/tema (“noise” quest’anno)».
Come scegliete i guest?
NUB: «Ci interessa costruire una programmazione che esplori approcci differenti alla performance, al suono e alla composizione, mantenendo uno sguardo aperto sulle molteplici forme che la ricerca musicale può assumere. Un aspetto che teniamo in considerazione è la capacità degli artisti di instaurare una relazione con lo spazio e con il contesto in cui si trovano a operare. Non si tratta solo di proporre concerti, ma di creare situazioni in cui il pubblico possa entrare in contatto con modalità non convenzionali di fare e pensare la musica».
Riuscite a fare uno spoiler descrittivo sui prossimi eventi?
OOH-sounds: «A marzo ospiteremo Farida Amadou, artista di base a Bruxelles che usa il basso elettrico in maniera molto poco convenzionale. Ad aprile arriverà Limpe Fuchs, classe 1941, figura storica dell’elettroacustica, con un concerto/installazione/workshop delle sue sculture sonore. Si chiude la prima parte della stagione con Felicia Atkinson, uno dei nomi di riferimento della sperimentazione contemporanea che dirige assieme al compagno Bartolomé Sanson la prestigiosa etichetta Shelter Press».
In copertina: Jessica Ekomane; foto di Chiara Riccio