Storie

Ritrovare il valore perduto: pratiche di scambio e di riuso

By Arianna Armani

February 03, 2025

Arrivati al mese di febbraio possiamo realmente definirci sopravvissutə alle festività. Ne usciamo con le abitazioni colme di oggetti a cui stiamo ancora cercando di trovare un posto: cosa fare di tutto ciò che non utilizziamo e che merita una seconda vita? E, allo stesso tempo, esistono modalità di acquisto consapevole? In questo articolo parleremo di alcune pratiche nate dal basso per il reimpiego di un prodotto prima che diventi un rifiuto.

Stooping è un movimento che si è diffuso sui social allo scopo di segnalare la presenza di oggetti abbandonati per strada, affinché qualcuno li recuperi prima che vengano rimossi e trasportati alle isole ecologiche: una volta arrivati lì, nonostante il loro valore potenziale, non è prevista nessuna possibilità di riuso ma solo di smaltimento, con un significativo costo ambientale oltre che monetario. Stooping Firenze (@stooping_firenze su Instagram) è un’iniziativa che permette alle persone di segnalare o trovare oggetti a cui dare una seconda vita. È anche un servizio di supporto per tutte le persone che non avrebbero la possibilità economica di acquisto. È plausibile che l’oggetto salvato non sia perfetto e abbia bisogno di un po’ di cura, ma è comunque una scelta più sostenibile dell’acquisto di nuovi prodotti.

Comprare usato, però, non è sempre la scelta migliore: per esempio, Vinted è una piattaforma che spopola per la sua facilità di vendita e d’acquisto di oggetti di seconda mano. Tuttavia, già dal suo motto «Non lo indossi? Vendilo!» si evidenzia l’incentivazione alla proliferazione delle transazioni e delle sue conseguenze sull’ambiente. Un’alternativa potrebbero essere gli Swap Party: eventi organizzati per il baratto di vestiti e oggetti inutilizzati in cui i capi vengono scambiati all’interno di una cerchia ristretta di persone (amici, parenti, colleghi), rappresentando un momento di valorizzazione e di cura dei singoli oggetti “swappati”.

E quando il decluttering si fa serio, è possibile ricorrere al terzo e ultimo consiglio: i mercatini svuota cantine. Questi rendono accessibile ai cittadini l’acquisto, la vendita o il baratto di oggetti, rappresentando un’alternativa più sostenibile all’isola ecologica, oltre a costituire un’iniziativa nata dalla comunità e diffusa sul territorio di Firenze e dintorni (Sesto Fiorentino, Bagno a Ripoli, Lastra a Signa e Campi Bisenzio).

A monte, però, resta necessario ripensare le proprie modalità di acquisto: che siano prodotti nuovi o usati, l’acquisto compulsivo basato sul capriccio e non sulla reale necessità continua a riprodurre lo stesso modello insostenibile. Sul tema del consumo critico, vi suggeriamo Ecominimalismo, L’arte perduta dell’essenziale della scrittrice e divulgatrice Elisa Nicoli che potete trovate anche su Instagram come @eco.narratrice. A metà tra saggio e manuale, la pubblicazione di Nicoli ci spiega come consumare meno e meglio per ridurre la nostra impronta ambientale sul pianeta. Perché scegliere uno stile di vita che toglie l’eccesso rimane ancora la scelta più sostenibile da fare.

 

Crediti fotografici: You and Your Things, 2022, Louis Fratino