di Alessia Di Giosio
Come in tanti ambiti della vita, anche tra gli amanti degli animali spesso regnano disinformazione e confusione. Nel territorio fiorentino, ben popolato da aziende digitali, Reklame ha cercato di trovare la propria strada con la produzione di “Che razza di podcast”, che in poco tempo ha conquistato la posizione cinquanta della “Top Charts” di Spotify. L’agenzia fiorentina di marketing digitale da più di due anni si occupa di influencer marketing con un’attenzione particolare al mondo pet. In dodici puntate a due voci vengono discussi vari temi, spaziando tra argomenti seri e altri leggeri, con lo scopo di veicolare un messaggio ben preciso: dare, attraverso un formato di infotainment, il proprio contributo per informare e tutelare i nostri amici a quattro zampe. «I podcast stanno avendo un successo incredibile, per cui ci siamo avvicinati a questa modalità con il desiderio di educare e trasmettere un contenuto diverso da quello che si potrebbe diffondere con un breve video sui social», afferma il fondatore e Ceo di Reklame Niccolò Guiducci.
Ogni mercoledì, un nuovo episodio di “Che razza di podcast” su Spotify, YouTube e tutte le principali piattaforme streaming.
La conduzione e i temi trattati
Reklame vanta di un ampio roster di creator in ambito animale, tra cui veterinari, addestratori cinofili e proprietari di cani o gatti con un seguito sui social. È proprio tra questi che sono state scelti i tre protagonisti del podcast. A condurre le puntate in veste di host è l’influencer romano Maurizio Di Maio, conosciuto per il profilo della sua bassotta Franca. Insieme a lui si alternano due veterinari, anche loro molto social: il trevisano Luca Buosi, una voce autorevole sul mondo del cane e del gatto, e il livornese Saverio Meini, specializzato negli animali meno “convenzionali” (dalla tartaruga all’alpaca). In un confronto autentico, Maurizio Di Maio si fa portavoce delle possibili domande e preoccupazioni che attanagliano i proprietari e gli amanti degli animali. «Abbiamo voluto puntare sull’idea del mix tra una voce conosciuta e competente e una che interagisse con il veterinario facendo domande come se fosse una persona comune», rimarca l’autore fiorentino. Tra i temi d’interesse non si parla solo di cani e gatti, ma anche di tartarughe, conigli, vaccini, antiparassitari, eutanasia e perdita di pelo. Nel corso delle puntate, poi, ci si focalizza anche sulla figura del veterinario, quanto guadagna e quali sono gli aspetti che mettono a dura prova chi svolge questa professione.
Il ruolo del veterinario da quando esiste Dottor Google
Quando noi esseri umani stiamo male tendiamo sempre più a cercare i sintomi online nella speranza di una diagnosi repentina. Si tratta di un fenomeno circoscritto, prende il nome di “Dottor Google” e ormai sembra quasi affidabile quanto il parere di un medico. Insieme al fondatore di Reklame abbiamo riflettuto su quanto questo si rifletta anche sulla salute dei nostri animali e sull’evoluzione del ruolo del veterinario. «Il veterinario resta un punto di riferimento, la figura che tutti i proprietari di animali ascrivono come guru – afferma Guiducci – tutti, bene o male, hanno un rapporto quotidiano con il proprio veterinario e, con l’avvento dei social, questo si verifica ancora più spesso, con mail e messaggi che arrivano a tutte le ore del giorno e della notte». Da una parte, infatti, si può dire che il legame tra veterinario e proprietario del paziente si stia rafforzando. Pare, però, che si stia diffondendo la tendenza sempre maggiore verso una strada a basso costo, che porta a risparmiare sui vaccini, sugli antiparassitari, e perfino sulle visite mediche rimpiazzate dalla richiesta di consigli e consultazioni online.
I pet influencer, una categoria in crescita sui social
Sui social è importante riuscire a distinguersi trovando il proprio modo di comunicare e, quando la vera star del proprio canale è un animale, ci sono diverse accortezze che si possono seguire. Reklame è un’agenzia specializzata anche in questo e Niccolò Guiducci sostiene che la chiave del successo sia l’autenticità, che implica saper trovare il proprio stile e i propri argomenti, senza farsi contaminare troppo dalla moda del momento. «Crediamo che sia molto importante anche creare un legame con la propria community da coltivare solo online, ma anche e soprattutto offline». Con questo si intende farsi conoscere dai followers, incontrarsi durante gli eventi dedicati al mondo pet e creare dei momenti di contatto con il proprio pubblico. Un perfetto esempio si può riscontrare proprio nell’host del podcast, Maurizio Di Maio, che in occasione del quarto compleanno della sua bassotta riunirà centinaia di suoi followers accompagnati dai propri animali per festeggiare un momento d’incontro unico, caratterizzato da festa, omaggi e attività divertenti da fare in compagnia.
Crediti fotografici: Reklame