Cinema

Il buio oltre la siepe, dal romanzo al film. Intervista a Elisa Uffreduzzi

By Caterina Liverani

November 29, 2024

To Kill a Mockingbird: uscito in Italia con il meno poetico titolo Il buio oltre la siepe nel 1962, è stato il romanzo d’esordio e, per molto tempo, l’unica opera pubblicata della scrittrice americana Harper Lee, mancata nel 2016 a novanta anni.

Il libro racconta la vita di una bambina, Scout, che vive col fratello Jem e il padre Atticus in una piccola cittadina dell’Alabama negli anni 30. L’uomo, rimasto vedovo, cerca di educare i figli con la rettitudine e il profondo senso civile che applica anche alla sua professione di avvocato che lo porta, attirandosi la riprovazione di tutti i concittadini, a difendere un uomo di colore accusato di aver abusato di una ragazza bianca. Uscito nel 1960 il romanzo è divenuto, due anni più tardi, un adattamento cinematografico di grande successo diretto da Robert Mulligan che valse al protagonista Gregory Peck un meritatissimo Oscar.

Il buio oltre la siepe è anche materia dell’ultimo volume della critica cinematografica fiorentina Elisa Uffreduzzi edito da Gremese Editore nella collana I migliori film della nostra vita. Uffreduzzi ha brillantemente analizzato il film e il romanzo da cui è tratto inquadrandolo nel periodo storico in cui è uscito ed evidenziandone l’influenza e l’impatto culturale sulla Hollywood degli anni d’oro.

La collana prevede che l’autore abbia un coinvolgimento personale con il film che ha scelto di analizzare e tu nel libro racconti di una prima visione scolastica fatta per obbligo.

Fu una proiezione la cui prospettiva non mi entusiasmava affatto. Anche il solo titolo mi metteva una certa soggezione, temevo potesse turbarmi e invece mi folgorò perché mi identificai in Scout, la protagonista. Pochi anni dopo, alle superiori, lessi anche il libro, innamorandomene.

Tra l’altro è un volume che spesso è proprio citato in film e serie tv ambientati in scuole americane.

Nel libro ho fatto riferimento a un documentario (Hey, Boo: Harper Lee & To Kill a Mockingbird, 2011) in cui si cita l’impatto che la lettura de Il buio oltre la siepe ha avuto nel tempo su diversi studenti. Il tema del razzismo, al centro del libro, è qualcosa con cui la cultura americana sta ancora facendo i conti e il paternalismo insito nel libro permette di affrontare il problema con i più giovani in un modo sicuro. Poi, aspetto non secondario, è il racconto di un legame molto forte tra un padre e una figlia educata a formare un proprio pensiero critico. È un romanzo di formazione.

Un elemento di inquietudine nel libro è senz’altro presente, anche per questo tu parli di un sottogenere letterario, il southern ghotic, a cui esso appartiene. Pensi che il film conservi questo aspetto?

Non solo lo conserva ma lo enfatizza attraverso la musica o i giochi di ombre che ricordano il cinema di genere horror. Il fatto che i protagonisti siano dei bambini rende tutto ancora più inquietante.

La storia personale di Harper Lee è molto particolare: autrice di due soli romanzi è stata molto vicina a uno scrittore come Truman Capote, anche lui adattato al cinema con successo (Colazione da Tiffany, A sangue freddo). Oramai anziana, Lee, ha pubblicato Va’, metti una sentinella che è una sorta di sequel di Il buio oltre la siepe.

In realtà Va’, metti una sentinella non è un vero e proprio sequel quanto più una versione alternativa, una sorta di negativo fotografico che lei aveva consegnato insieme al romanzo che poi è stato pubblicato. Fu preferito quello che tutti conosciamo come Il buio oltre la siepe ,ma Harper Lee si è spesso chiesta come sarebbe stato percepito il romanzo se fosse stato più aspro e meno paternalistico, come è appunto Va’ metti una sentinella in cui il protagonista non è perfetto e il rapporto con sua figlia non è idilliaco. In entrambe le versioni però lui dà a Scout la possibilità di sviluppare il proprio pensiero sulle cose e di difendere le proprie idee. È senz’altro più realistico.

Come funzionerebbe secondo te un adattamento cinematografico, o seriale, di Va’ metti una sentinella?

I tempi sono cambiati e i lettori e gli spettatori di oggi sono certamente più smaliziati di quelli de Il buio oltre la siepe quindi un adattamento della sua versione più cruda rappresentato da Va’ metti una sentinella sarebbe possibilissimo e probabilmente apprezzato. Oggi faremo sicuramente più fatica ad accettare qualcosa di troppo paternalistico e buonista.

 

 

foto di copertina: da Wikipedia