La Basilica della Santissima Annunziata di Firenze ospita una mostra che invita a riflettere sul tema delle migrazioni attraverso l’arte contemporanea. L’artista fiorentino Simone Del Sere, con la sua esposizione “Le voci del Mediterraneo”, ci porta a esplorare le storie spesso taciute di chi attraversa il mare in cerca di una nuova vita, esponendo opere potenti che parlano della vulnerabilità e dell’umanità dietro i numeri delle migrazioni.
La mostra, visitabile gratuitamente dal 2 al 12 ottobre (esclusa domenica 6), è allestita negli spazi adiacenti al Chiostro Grande della Basilica, con ingresso dalla piazza. Un luogo di solenne bellezza che diventa teatro di narrazioni contemporanee, dove le opere di Del Sere riescono a far emergere tutta la drammaticità del Mediterraneo, che non è solo una frontiera geografica, ma un luogo di passaggi spesso tragici.
Le maschere della migrazione
I lavori di Simone Del Sere sono articolati in quattro serie, alcune delle quali già note al pubblico come Mater Migrantes (2018) e La sognatrice sulle acque (2019). Ogni opera esplora le dinamiche delle migrazioni attraverso l’uso della maschera come simbolo delle identità nascoste o negate. In TransMigrazioni, ad esempio, l’eleganza e l’alterità delle maschere riflettono la dignità e la complessità di coloro che si trovano a lasciare la propria terra. Dall’altro lato, le forme e i colori violenti dei naufraghi di #Justanumber (1 e 2) raccontano la crudezza di una realtà in cui le persone diventano semplicemente numeri. Ancora più scioccante è la serie Pesci neri, dove le maschere sono incastonate come prodotti da vendere, rappresentando l’indifferenza del mondo verso la sofferenza umana.
L’impegno dell’artista
La mostra è stata inaugurata il 29 settembre, in occasione della Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato. Durante l’inaugurazione, Del Sere ha condiviso la motivazione che lo ha spinto a creare queste opere. “I drammatici eventi legati ai fenomeni migratori, in cui migliaia di persone perdono la vita ogni anno, mi riempiono di un dolore profondo,” ha dichiarato. La sua prima opera, Mater Migrantes, ispirata all’iconografia della Madonna della Misericordia, rappresenta per lui una preghiera e una benedizione, un atto di protezione per tutti coloro che intraprendono viaggi disperati.
Perché visitare la mostra
Le voci del Mediterraneo non è solo una mostra d’arte, ma un’occasione per confrontarsi con una realtà che tocca tutti noi. Del Sere, con il suo linguaggio visivo forte e delicato allo stesso tempo, ci sfida a guardare oltre l’apparenza e a riflettere sulla complessità delle migrazioni. Un appuntamento imperdibile per chi vuole immergersi nell’arte contemporanea e riflettere su temi sociali di grande attualità, il tutto nella splendida cornice della Basilica della Santissima Annunziata.
La mostra è aperta dal 2 al 12 ottobre, dalle 15:00 alle 19:00. L’ingresso è gratuito.