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La CLIT – Il sesso (non) è solo un gioco

A Firenze è nato La CLIT, un progetto innovativo che mira a promuovere la sessualità consapevole attraverso incontri, sex toys di alta qualità e un e-commerce, attento all’ambiente e al design. Fondato da Francesca De Gaudio, architetta, e Giulia Heuser, giurista, amiche oltre che socie, La CLIT si propone come uno spazio inclusivo e intergenerazionale anche fisico dove è possibile discutere liberamente di piacere, corpo e desideri, il tutto con un approccio divertente e informato.

La CLIT (acronimo di caffè, libri, ispirazioni e sex toys), partendo dall’esigenza di un confronto aperto sulla sessualità, vuole offrire non solo una selezione di sex toys sicuri e sostenibili, ma anche una serie di eventi pop-up per esplorare temi spesso trascurati o tabù, ponendosi come un punto di riferimento educativo e culturale. I primi due appuntamenti sono stati il 28 settembre al Sabor Cubano e il 19 ottobre alla libreria L’Ornitorinco. Il titolo di quest’ultimo, Cose da maschi: oltre al pene c’è di più, ci ha convinti a dare spazio al progetto anche sulle pagine del numero. Seguiranno altri eventi, tutti a ingresso libero. Ne abbiamo approfittato per fare un paio di domande alle creatrici del progetto con una chiamata Whatsapp.

 

Parliamo di maschi: quali sono i tabu da abbattere o gli stereotipi da alleggerire?

«Sicuramente tutto quello che sta intorno alla prestazione sessuale. È importante far passare il concetto che non tutto è quantità e potenza nella performance. Viceversa, se pensiamo a uno dei più comuni problemi maschili, cioè la disfunzione erettile, è importante creare lo spazio per parlarne anche pubblicamente e provare a superare lo stigma che spesso porta, cosa che, soprattutto per gli uomini, non avviene quasi mai».

 

E in questo caso come entra in gioco La CLIT?

«Il progetto prevede un percorso in cui si inseriscono attivamente anche gli ospiti dei nostri talk, un percorso educativo fatto da professionist* che, attraverso la proposta, l’apertura e il confronto, adotta e si fonde con il modello di business sociale che scegliamo per i prodotti che vendiamo. Oltre a questo, selezioniamo i toy soprattutto in base alla loro sicurezza e alla loro “etica”, entro un orizzonte di consumo critico».

 

Quanto può essere utile (e pratico) l’utilizzo di un sex toy all’interno di un rapporto di coppia?

«Ciò che è importante capire è che i sex toys non sono una compensazione di qualcosa che nella coppia o in uno dei due partner manca o è insufficiente. Al contrario possono amplificare il piacere e il divertimento nell’atto sessuale. Per questo esistono molti articoli che non riguardano la mera penetrazione, ma anche la lubrificazione, il massaggio, ecc. Alcuni di questi hanno forme e modalità di utilizzo molto pratiche, che possono stimolare “il flow” del rapporto, anziché raffreddarlo».

 

Come e dove consigliereste di conservare (o esibire) i vostri toy?

«Alcuni pezzi sono dei veri e propri accessori d’arredo, se non addirittura di arte e design e quindi, volendo, possono essere tranquillamente esibiti. Tuttavia, raccomandiamo anche l’igiene e la cura di ogni prodotto, per questo stiamo pensando di consegnare in omaggio per ogni acquisto anche una custodia in stoffa per preservare i toys dalla polvere».

 

Il sesso è una cosa seria ma non bisogna prendersi troppo sul serio…

«Certo, è così, il sesso è un bisogno fondamentale dell’esistenza, di cui occorre tenere massima considerazione. D’altro lato, prendere troppo sul serio difficoltà e incomprensioni può a sua volta generare traumi o patologie. Pur distaccandoci dall’uomo dietro l’artista, ci piace citare Woody Allen: “fare sesso è la cosa più divertente che ho fatto senza ridere”».

 

foto di copertina: Lumen Firenze

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