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“BROTTI! E non ridere che sei come loro”: uno sguardo al cortometraggio

di Ilaria Bandinelli

Si intitola Brotti! E non ridere che sei come loro il nuovo concept multimediale ideato, scritto e composto da Manuela Zero, artista poliedrica, e Davide Santi, direttore artistico. Il progetto è eclettico e coinvolge tre arti: musica, teatro e cinema. L’idea nasce dall’incontro dei due artisti, che insieme realizzarono l’album musicale Brotti! E non ridere che sei come loro!, con una tracklist di dieci tracce acustiche disponibile su Spotify, a cui si sono aggiunti poi la creazione di una performance teatrale e di un cortometraggio. Tutto ruota intorno ad otto personaggi definiti storti, buffi, brutti e rotti che affrontano con spirito tragicomico temi attuali quali l’amore tossico, la solitudine, il pregiudizio e la violenza. Sono vite un po’ sfortunate, un po’ al limite, nelle cui esperienze e dolori possiamo riconoscerci ed empatizzare, perché, come dice il titolo, “non ridere che sei come loro!”.

Brotti! Il cortometraggio

“Hey, ma potrei essere io!”, viene da dire dopo aver visto il corto Brotti! E non ridere che sei come loro. Non vi dirò da quale dei personaggi mi sento più rappresentata, ma il progetto artistico arriva, e sento di provare empatia per questi sfortunati protagonisti. Il corto, prodotto dall’attore e produttore fiorentino Amerigo Biadaioli, ha lo scopo di riprendere e mostrare gli alti e bassi emotivi di cinque personaggi. Per farlo, la scelta cinematografica è perfetta: camera frontale con luce circolare, ripresa in stile anni ’50 in bianco e nero. Non c’è spazio per altro nel video, l’attenzione è unicamente rivolta e focalizzata ai personaggi di Manuela Zero che si susseguono, come in un’intervista, ma a più riprese. C’è chi regala il suo cuore ad un uomo brutto dentro, chi non ha mai trovato né fatto l’amore, chi non riesce ad esprimere il suo dolore, chi è stato oggetto di violenze. In una frame che ricorda la tana del coniglio di Alice nel paese delle meraviglie, il personaggio più giovane si tuffa nelle mani del vento, liberandosi alla meraviglia delle emozioni e affrontando la paura. Un messaggio chiaro insomma di rinascita e forza d’animo, perché sebbene siamo tutti un po’ brutti, un po’ rotti (=brotti!), c’è sempre una speranza.

Intervista a d Amerigo Biadaioli, produttore del corto Brotti!

Cosa significa per lei Brotti! e cosa lo ha spinto a produrre questo progetto?

«Per me, Brotti! rappresenta una finestra su un’umanità spesso ignorata, un’opportunità di dare voce a chi vive ai margini, ma non accetta di restarvi relegato. La mia avventura con questo progetto è iniziata quando ho scoperto Manuela Zero grazie a un’intervista: mi ha colpito immediatamente la sua determinazione e la fame di dire la propria con forza e autenticità. Una volta entrato in contatto con lei e con Davide Santi, musicista e regista, ci siamo trovati anche umanamente, un’intesa rara in questo settore, ed è da qui che è nata la mia spinta a far parte del progetto. Brotti! è qualcosa che si vede raramente: è una rappresentazione disarmante, in grado di combinare il classico con il postmoderno, e al tempo stesso di rendere fruibili temi complessi attraverso diverse piattaforme artistiche. In questo progetto ho trovato un’umanità vibrante e vera, lontana dalle narrazioni superficiali a cui siamo abituati, e mi ha offerto la possibilità di contribuire a divulgare un’arte che sappia far riflettere e smuovere gli animi.»

Secondo lei c’è un messaggio in Brotti! oltre alla mera rappresentazione artistica?

«Certamente. Brotti! non si limita a essere un’opera artistica; è un grido, una rivendicazione e un inno alla resilienza. Il messaggio che emerge, per me, è quello della dignità umana che persiste anche nelle condizioni più difficili. Ogni personaggio rappresenta una storia di emarginazione e di sofferenza, ma anche di speranza e di lotta. Attraverso le loro voci e i loro racconti, Brotti! invita lo spettatore a guardare oltre le apparenze, a riscoprire il valore della diversità e a celebrare la bellezza nascosta nelle imperfezioni. Brotti! rompe con le convenzioni, mostrando che la vita è fatta di sfumature, di contrasti e di storie che meritano di essere raccontate. L’opera è un invito a riflettere sull’importanza di dare spazio a tutte le voci, anche a quelle meno ascoltate, perché è lì che si nascondono le verità più profonde e toccanti.»

Dove avranno luogo le presentazioni del corto?

«Il cortometraggio di Brotti! sarà presentato in diverse sedi e contesti selezionati con attenzione per valorizzare al meglio la natura sperimentale del progetto. Ci sarà un’apertura importante all’Off/Off Theatre di Roma nelle date del 15, 16 e 17 novembre, un’occasione che permetterà di introdurre il pubblico a questo universo complesso e sfaccettato. Per quanto riguarda la distribuzione del cortometraggio, stiamo selezionando attentamente alcuni festival cinematografici italiani e internazionali per presentarlo a un pubblico più ampio. Vogliamo che Brotti! venga visto e vissuto non solo nei contesti artistici convenzionali, ma anche in luoghi in cui la sua voce possa risuonare con forza e autenticità. Il cinema rappresenta l’anello mancante che completa il quadro, offrendo uno spazio in cui tutti gli elementi del progetto – musica, recitazione, immagini – possano fondersi e raccontare queste storie con tutta la loro intensità.»

 

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credits foto: Manuela Zero 

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