di Carlo Benedetti, Leonardo Cianfanelli, Caterina Liverani
L’estate è inevitabilmente arrivata e, come spesso succede con le catastrofi, ci ha trovati impreparati. Cosa farcene di tutto questo tempo vuoto che aspettiamo tutto l’anno, ma che, nel segreto dei nostri cuori, ci lascia sgomenti e incapaci di alzarci dal divano? Lungarno ha riunito un team di esperti per venirvi in soccorso: un libro, un film e della musica per ogni tipologia di vacanza, da portare con voi ovunque andiate (anche solo in salotto).
Vacanza classica: spiaggia e mare
Sebbene gli anni ‘60 siano finiti e con loro l’ottimismo che le cose sarebbero andate sempre meglio, la spiaggia rimane l’opzione più amata. Sotto l’ombrellone vi consigliamo Tutto deve brillare. Vita e sogni di Moana Pozzi (Francesca Pellas, Blackie, 21€), autobiografia di un’icona italiana incontenibile che terrà lontani i vicini di ombrellone più bacchettoni. La sera, in una delle quasi estinte rassegne d’autore (o più probabilmente sul PC) potrete guardare Il raggio verde di Eric Rohmer per convincervi che anche nella vacanza peggiore si può sempre svoltare. Tutti gli spostamenti in macchina da e verso la spiaggia dovranno essere accompagnati dalla voce di Maya Hawke e dalla sua Big Idea: funziona anche per i falò.
Vacanza fresca: montagna e camminata
I camminatori si dividono in due categorie: quelli che camminano dai primi anni ‘80 e dormono in rifugi senz’acqua corrente ed elettricità; e quelli che hanno gli scarponcini da trekking nuovi e le piaghe ai piedi. Se anche voi fate parte dei secondi, non vi preoccupate: dopo mezz’ora dalla partenza, potrete stendervi a leggere Senza mai arrivare in cima (Paolo Cognetti, Einaudi, 10,50€) per spiegare a tutti che la meta è il viaggio. Dopo l’inevitabile litigata che spezzerà il gruppo vacanze in due, rientrate in hotel e guardatevi Everest di Baltasar Kormákur, così da ridimensionare le aspettative anche dei camminatori più incalliti. Dopo cena, insieme alla grappa, ascoltate Prism in Jeans di Richard Hawley: quasi un crooner che anche i cugini germanofoni apprezzeranno.
Vacanza intellettuale: città d’arte e canicola
Odiate la sabbia e la natura: siete pronti a scoprire una città d’arte. Solo che, appena arrivati, avete un vago senso di deja vù: il centro storico pettinato, la cattedrale, le trappole per turisti. Vienna, Venezia o Parigi d’agosto si somigliano tutte: padelle infuocate e sempre troppo care. Non temete! Mentre vi rifugiate in un museo con aria condizionata potete giocare la carta dell’intellettuale e mettervi a leggere Trilogia della città di K. (Agota Kristof, Einaudi, 14€) che saprà tirare fuori la pelle d’oca dal più navigato lettore. Per i romantici, l’alternativa è cercare un cinema che proietti Prima dell’alba di Richard Linklater (obbligatorio se siete a Vienna). Durante la passeggiata notturna a seguire che, purtroppo già lo sappiamo, sarà solitaria e non con la vostra anima gemella appena incontrata, potete mettervi le cuffiette e commuovervi con People Always Change dei Tiny Habits.
Vacanza a casa: new normal
Il 40% degli italiani nel 2023 è rimasto a casa per le vacanze. Sarete quindi in compagnia di quasi 24 milioni di connazionali a dosare l’aria condizionata (se c’è), tapparelle abbassate, spalmati sul letto per la pennica pomeridiana. Se prima di addormentarvi voleste leggere qualcosa, come non iniziare da Il mio anno di riposo e oblio (Ottessa Moshfegh, Feltrinelli, 11€) che ridefinirà il concetto di “riposarsi”. Riaperti gli occhi in quell’ora pomeridiana in cui «ormai è tardi per uscire», la vostra TV vi verrà in soccorso con Domenica D’Agosto di Luciano Emmer, un film per ricordarci di un’Italia anni ‘50 che sapeva ancora concedersi le gite domenicali. Infine, mentre iniziate a cucinare l’ennesimo piatto di pasta fredda pomodori e mozzarella, accendete lo stereo e sparate Flying fish di Paul Weller a tutto volume: saremo pure pesci di fiume, ma aspiriamo alle stelle!
Immagine di copertina: dal sito Unsplash