GOLEM è un progetto editoriale indipendente di critica e approfondimento su musiche contemporanee e arti sonore, in attività da gennaio 2023 sotto forma di newsletter e podcast in onda su Fango Radio. Da poco GOLEM è diventato anche una fanzine cartacea, Cronogrimorio, con lo scopo di raccogliere il meglio dei suoi primi passi. Ne parliamo con il suo deus ex machina Matteo “Bube” Mannocci.
Cosa è per te GOLEM?
L’idea di GOLEM nasce, nel 2022, da una mia necessità di riuscire a parlare di musiche e suono in maniera diversa da come oggi si legge sulla maggior parte dei magazine online, soprattutto in Italia. Uno spazio per discutere di artisti e pratiche musicali al di fuori dei soliti circuiti promozionali o di stretta attualità, e anche dove dare spazio alle voci e ai pensieri di chi vive in prima persona questo mondo. Soprattutto questo, il fatto di essere tutti “addetti ai lavori” in un modo o nell’altro, credo sia un aspetto particolarmente stimolante sia all’interno della redazione che per chi ci legge o ascolta per evolvere la discussione intorno a questi temi che tanto ci appassionano.
Quindi, in breve, una piattaforma per indagare questioni magari laterali ai soliti approfondimenti, ma che spero possano rimanere nel tempo e far riflettere anche chi non si occupa particolarmente di suono.
Perché avete pensato di fare una pubblicazione cartacea?
Sono un grande estimatore dei prodotti stampati. Ho sempre avuto l’impressione che produrre qualcosa di fisico sia l’unico modo per testimoniare la propria attività. D’altra parte non sono un grandissimo fan del web, ho sempre il timore che dal momento che piattaforme terze possano chiudere e con quello tutto l’archivio del proprio lavoro. Quindi, il libro rimane il supporto più sicuro che possediamo.
Inoltre il progetto grafico della zine ha permesso di approfondire anche da quel punto di vista lo stato del progetto e i suoi obiettivi: l’iconografia medievale e alchemica, oltre che essere qualcosa che esteticamente adoro, è anche il simbolo del momento iniziale di un processo che attraverso la dissoluzione della discussione musicale possa portare, speriamo, a un nuovo modo di concepire il suono intorno a noi e non solo nei dischi.
Nonostante la giovane età, con GOLEM avete già confezionato una quantità importante di articoli. Vuoi segnalarcene uno che ricordi con particolare affetto?
Ne citerò due: intanto la bellissima panoramica di Luigi Monteanni sulle scene musicali di Bandung, città dell’isola di Giava, Indonesia. Penso che oggi l’indagine etnografica, il capire come certi generi si sviluppino in aree geografiche precise, sia il modo più interessante di approfondire quello che succede in giro per il mondo.
Poi l’intervista fatta a Valerio Tricoli, un vero maestro della musica elettronica. Conversare con lui è stato come seguire una lezione di musica contemporanea, e le sue risposte così approfondite e chiare sono state un esempio del perché una bella intervista arricchisce sempre chi la legge.
Chi sogneresti di intervistare sul magazine?
Tra le cose che stanno succedendo, negli ultimi due anni mi sono particolarmente avvicinato alla nuova scuola di Producer e DJ Funk brasiliani, e sarei curiosissimo di parlare con loro; mi rendo conto però che senza mai essere stato in Brasile neanche in vacanza sarebbe dura trovare qualcosa di veramente interessante da chiedere o capire a cosa si riferiscano.
Rimanendo nel mio mondo di competenza, e sparando alto, direi Suzanne Ciani e Meredith Monk, due titane. Oltre a essere due artiste che stimo enormemente, mi interessa in particolar modo il lavoro sul suono al di fuori delle opere strettamente musicali, e quanto le abbia influenzate nella loro relazione con le arti sonore.
Se poi dovessero tornare di moda le “interviste impossibili”, ne preparerei un paio a John Cage e a Carmelo Bene. Sarebbe divertente, quasi quasi…
Qualche anticipazione sul futuro?
Intanto continuare quello che facciamo, mantenendo alto il livello dei contenuti -scritti e podcast- e aumentando gli argomenti che trattiamo tanto che al momento stiamo cercando anche altri collaboratori. Vogliamo continuare a pubblicare prodotti fisici, che mantengano il tema del Cronogrimorio riportando le pubblicazioni dell’anno passato o a tema. In più, dopo l’estate, dovremmo cominciare a organizzare eventi dal vivo, sempre per creare un rapporto più forte con il “mondo vero”. Insomma, se le forze -maggiori o minori che siano- non ci abbandonano, siamo sicuri di divertirci ancora di più.
https://golemmag.substack.com/ https://fangoradioeditions.bandcamp.com/merch/fre-020z-golem-cronogrimorio-di-arti-sonore