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Magia numismatica: il nuovo Medagliere del Bargello e la sala della scultura barocca

«Esistono al mondo oggetti d’arte più difficili da esporre che le medaglie?». Questa una delle domande di Luke Syson, direttore del Fitzwilliam Museum di Cambridge, durante l’inaugurazione del nuovo Medagliere e della sala dedicata alla scultura barocca al museo del Bargello. Tra le circa diecimila medaglie possedute dal museo, una selezione di 240 medaglie, 22 coni e un punzone sono state oggetto di riallestimento assieme a un nucleo importantissimo di sculture barocche, tra cui il meraviglioso ritratto di Costanza Bonarelli di Gian Lorenzo Bernini. Inoltre, vengono esposti altri pezzi di grande importanza: modelli in cera recentemente donati al museo dal marchese Ginori, rilievi bronzei e bronzetti. Il riallestimento porta nuova luce sulle tecniche esecutive delle opere del museo grazie ai lavori di restauro e manutenzione che hanno subito.

I lavori per le nuove sale: un lungo percorso di studio e aggiornamento

Paola D’Agostino, direttrice uscente del museo del Bargello, ha raccontato con sincera commozione l’iter che ha portato alla creazione di questi nuovi spazi: «il progetto ha avuto una lunghissima storia, molto travagliata». Iniziati i preparativi nel 2018, i lavori di disallestimento delle vecchie sale sono iniziati solo a fine 2019 grazie a una loan fee di 150mila euro da parte di una società privata organizzatrice di mostre. Dopo il blocco dovuto alla pandemia, il progetto è finito in stand-by fino a quando, insieme alla Scuola Normale di Pisa e il contributo prezioso della professoressa Lucia Simonato, il museo ha partecipato e vinto un bando indetto da Giovani Sì per formare professionisti nell’ambito della diagnostica delle medaglie e delle pratiche museali di allestimento. Infine, il Ministero ha ritenuto opportuno finanziare il progetto con altri 450mila euro grazie ai quali possiamo ammirare l’allestimento corrente e le sue opere.

Il Medagliere: innovazione tra passato e futuro

Il Medagliere ospita esemplari rilevanti dal Quattrocento all’Ottocento. Tra le nuove vetrine e quelle più antiche si possono ammirare, aprendo cassetti o girando intorno a teche in vetro, medaglie papali, medicee, rinascimentali e barocche, coni e un punzone. Colpisce in questa grande rassegna la cura impiegata nella disposizione dei pezzi: le medaglie sono un oggetto bifronte, concepite con un dritto e un rovescio, per girare di mano in mano, dotate di una legenda e di una figura. Un allestimento carico di questi oggetti porterebbe il visitatore ad abbandonare le sale in poco tempo, senza concentrarsi su dettagli o aspetti storici che lo hanno reso importante. Luke Syson afferma che queste sale sono uno dei luoghi in cui lo sguardo è guidato al pensare e al sentire. Le medaglie possono essere viste da una distanza che ne faccia capirne la complessità. Il percorso di valorizzazione di questi oggetti, continua Lucia Simonato, ha portato a studiare ed evidenziare anche medaglie che non facevano parte della grande tradizione del Quattrocento fiorentino, fino al Novecento, dimostrando la ricchezza degli scambi diplomatici dei Medici e dei Lorena.

Barocco: il periodo aureo della scultura

Anche il Barocco fu un “periodo d’oro” per la medaglia e la scultura grazie ai rapporti tra l’ambito romano e fiorentino del tempo. Protagonista indiscusso della sala, collocato all’entrata, è il ritratto di Costanza Bonarelli di Bernini. Il fatto che Bernini decida, da artista della corte papale, di dedicare un ritratto alla donna che ama e di produrlo senza committenza; la figura di Bonarelli che, nella Firenze del Seicento, ha vissuto una vicenda a tratti singolare per il suo tempo, a tratti tristemente nota ancora oggi: donna che ha subito violenza, ha pagato la sua libertà e si è riscattata in vita, diventando una mercante d’arte che, ancora alla sua morte nel 1662, era in buoni rapporti con la corte papale e viveva ancora, quando il suo ritratto è stato esposto alle Gallerie degli Uffizi accanto al Bruto di Michelangelo. Un’opera che ha fatto storia nella scultura del tempo. Ma non solo, altre opere dimostrano il clima di innovazione e avanguardia: lo “scorticato”, il primo modello anatomico in cera del corpo umano, del Cigoli, affiancato dal bozzetto in bronzo di Foggini documenta la fortuna di questo pezzo; bozzetti in terracotta e in cera; il Vaso con il Trionfo di Nettuno di Massimilano Soldani Benzi, modello in cera derivato dalle forme vendute al Marchese Carlo Ginori nel Settecento che dimostrano l’interesse da parte del fondatore della Manifattura per le opere dei principali scultori fiorentini da utilizzare nella produzione di porcellane, ricercatissime nelle corti italiane ed europee.

 

Per ulteriori informazioni:

Musei del Bargello
MUSEO NAZIONALE DEL BARGELLO
Via del Proconsolo, 4 – 50122 Firenze
Telefono +39 055 0649440
www.bargellomusei.beniculturali.it

 

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