di Tommaso Ciuffoletti
Ci sono coppie che viste da fuori sono un incastro magico. Poi magari nel privato della loro relazione si tirano i piatti dietro. Nel caso di Sacha e Melisa, specie se i piatti sono quelli cucinati da Sacha, sarebbe un vero peccato. Non solo perché una coppia bella vista da fuori, ti piace sognarla bella anche nel proprio privato, ma anche perché i piatti cucinati da Sacha sono eccezionali e lui non se la tira nemmeno un po’. E nemmeno Melisa se la tira. Eppure insieme hanno dato vita a un posto meraviglioso che rappresenta esattamente la versione pubblica di quel magico incastro privato: la Brac.
Libreria di arte contemporanea, caffè, cucina e però non siamo qui a parlare della Brac perché se la conoscete la amate già, se non la conoscete rimediate. Siamo qui a parlare di un incastro che mette insieme una mente ipercinetica e un’anima che ispira pacatezza. Yin e yang? Non lo so, ma certo è qualcosa che può servire anche a voi, se ne siete in cerca, per immaginare la vostra anima gemella. Perché Sacha, per dire, è un saltellio continuo di pensieri e rimandi tra filosofia, fumetti, l’influsso della luna sui pensieri, la politica e tutto quanto percorso in uscita laterale rispetto al dato per ovvio. Se ti metti a chiacchierare con Sacha alla fine di un servizio, preparati: ti troverai rapidissimamente a perderti.
Per provare a ritrovarti ricordati che puoi incontrare Melisa sul lato della libreria. Riposati dai mille rimbalzi e segui il tempo di un respiro che fluisce come un fiume in pianura. Parole che ti abbracciano, lo spazio si dilata e si rasserena mentre Melisa ti parla e tu che a questo punto hai attraversato, in pochi minuti, sette diversi piani dell’essere.
Poi magari nel privato della loro relazione si tirano i piatti dietro. Non credo, ma se anche fosse, credo che sarebbero piatti capaci di percorrere traiettorie bellissime.