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Comunicare la speranza: i 30 anni di Venti Lucenti

Foto: Cristina Andolcetti e Maddalena Ammannati

di Beatrice Beneforti

 

Dal primo al 7 giugno, con tre recite dedicate alle scuole e tre aperte al pubblico, la compagnia Venti Lucenti di Firenze sarà in scena al Teatro del Maggio con La Historia de Carmen”, dalla Carmen di G. Bizet: una riduzione d’opera che rappresenta il momento conclusivo della XVI edizione del Progetto “All’Opera… Le scuole al Maggio” (progetto di Fondazione CR Firenze, ideato e realizzato da Venti Lucenti in collaborazione con Teatro del Maggio Musicale e Assessorato all’Educazione del Comune di Firenze – Le Chiavi della Città) che quest’anno vedrà protagonisti 300 bambini e ragazzi delle scuole di Firenze che calcheranno il palcoscenico in veste di attori e coro di voci bianche insieme ad artisti professionisti. Inoltre 2500 studenti, provenienti da tutta la Toscana, parteciperanno attivamente dalla platea cantando brani dello spettacolo durante le matinée.

Lo scorso aprile Venti Lucenti ha compiuto trent’anni e noi abbiamo intervistato il direttore artistico Manu Lalli. Le abbiamo chiesto cos’è “All’Opera… Le scuole al Maggio” e quando è iniziata la passione per la divulgazione.

“All’Opera… Le scuole al Maggio” è un progetto a cui sono molto legata, è l’unione delle mie più grandi passioni: il teatro e la pedagogia. Con questo progetto che va avanti da quasi vent’anni, Venti Lucenti, Fondazione CR di Firenze, il Teatro del Maggio Musicale e il Comune di Firenze hanno l’ambizione di far conoscere il più possibile l’Opera. Il teatro, come l’arte e tutte le discipline, per capirlo bisogna che ci sia insegnato. Fin da giovane ho sperimentato l’importanza della pedagogia, in tutte le materie.

Come funziona questo progetto?

A settembre gli insegnanti ricevono il programma dal Comune con il libro Le Chiavi della Città e, se interessati, si candidano per partecipare con la propria classe. Il Comune – secondo dei criteri precisi – seleziona le scuole per poi comunicarcele. Venti Lucenti entra in contatto con le classi intorno a novembre e inizia il percorso formativo a scuola con un programma di 15 incontri fatto dai nostri operatori. Le scuole che non sono state selezionate partecipano comunque al progetto. Gli operatori vanno da loro e li preparano per far cantare gli alunni dalla platea del Teatro del Maggio durante le recite riservate alle scuole. Alcuni di questi istituti, facendo richiesta l’anno successivo, potranno magari salire sul palco e vivere l’esperienza sulla scena… È un lavoro continuo: quasi tutte le scuole, a rotazione, hanno partecipato. Quest’anno sono state scelte tre scuole elementari: Rodari, La Pira e Montagnola Gramsci. Saranno circa 300 i bambini che si esibiranno con gli attori, i musicisti e i cantanti dell’Accademia del Maggio Musicale ne ‘La Historia de Carmen’, dal 1º al 7 giugno, al Teatro del Maggio..

Manu Lalli, quando è iniziato tutto per te?

In prima elementare! Sono fiesolana, negli anni Settanta a Fiesole c’erano molti laboratori di teatro nelle scuole. Erano gli anni delle rivoluzioni culturali, chi ci insegnava lo faceva con passione e con la convinzione di cambiare il mondo attraverso l’arte.

foto: Michele Monasta

Avevano ragione?

Si! Dopo il liceo artistico mi sono iscritta alla Facoltà di Pedagogia a Firenze. L’idea di educare i più piccoli con metodi diversi era entrata nella normalità. Io sono stata fortunata a incontrare certi maestri ed è per questo che ho da subito amato il Teatro Inclusivo dove tutti recitano e tutti imparano a essere fruitori di uno spettacolo. Ho avuto la fortuna di incontrare poi, lungo il mio percorso, professionisti che con me condividono e portano avanti questa idea di teatro: Chiara Casalbuoni, Gabriele Zini, Ejona Lame, Danila Prestifilippo, Marco Burberi. I Venti Lucenti.

Quali sono i risultati che vi commuovono?

Lavoriamo soprattutto con le scuole di Firenze e vedere gli insegnanti così attivi e interessati è una grande gioia. Tutto questo è possibile sicuramente grazie alla Fondazione CR Firenze, Comune di Firenze e al Teatro del Maggio, ma il vero motore culturale sono loro, gli insegnanti. Questo succede ovunque ci chiamino, che sia a Palermo, a Spoleto o in periferia. La cultura del territorio dipende dagli insegnanti. Da chi si prende cura. Loro formano il quartiere.

È bello vedere anche che alcuni dei nostri ragazzi continua in autonomia a frequentare il Maggio. Per non parlare di quelli che grazie alla nostra esperienza si iscrivono al conservatorio. È proprio bello tutto questo! La soddisfazione è anche vedere che ci sono ragazzi che hanno partecipato e son diventati pubblico consapevole. Questanno Venti Lucenti compie 30 anni. Trent’anni anni molto intensi cominciando partendo dal Teatro fiesolano.

Le difficoltà con cui vi scontrate?

Diciamo che vorremmo lavorare di più con i pre adolescenti e gli adolescenti. Purtroppo le scuole superiori sono molto burocratizzate e diventa tutto più difficile. Non per noi ma per i ragazzi e per gli insegnanti. È difficile lavorare con con certe modalità scolastiche anche se notiamo un sempre più vivo interesse dei ragazzi nell’utilizzare l’esperienza del PCTO per partecipare ai nostri progetti di teatro.

Che ne pensi del futuro dell’educazione?

Quando lavori con i bambini e i ragazzi hai in mente di partecipare alla crescita dell’essere umano. La speranza è necessaria e contribuisce a motivare la progettazione anche laddove sussistano criticità. Con il nostro operato speriamo di educare alla bellezza. Vogliamo utilizzare l’Opera allo scopo di far comprendere meglio il mondo che ci circonda.

 

Dal 1° al 7 giugno
La Historia de Carmen
Teatro del Maggio di Firenze

https://www.maggiofiorentino.com
https://www.ventilucenti.it

 

 

foto di copertina:  Cristina Andolcetti e Maddalena Ammannati

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