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Storie e astronavi da Campi Bisenzio, come in California

PORTO DELLE STORIE _ CREDIT FB PORTO DELLE STORIE

dalla pagina Fb Il Porto delle Storie

Sono passati più di 20 anni da quando Dave Eggers ha fondato a San Francisco 826 Valencia, celebre scuola di scrittura per ragazzi e ragazze. L’autore di “Il cerchio” e de “L’opera struggente di un formidabile genio” è sempre stato convinto che la padronanza della lingua e la capacità di scrittura siano fondamentali per la crescita di ogni individuo. Anche alle nostre longitudini, c’è chi la pensa allo stesso modo. Sono passati quasi 15 anni da quando Leonardo Sacchetti e Michele Arena hanno infatti ideato un progetto analogo per la cooperativa Macramé, a Campi Bisenzio. Si chiama Il Porto delle Storie, e aiuta giovani astronauti a lanciare razzi nello spazio.

L’idea non è quella di forgiare premi Pulitzer, ma di usare la scrittura come forma di crescita. Oggi Arena è il presidente dell’Associazione: fondata ufficialmente nel 2009, lavora con scuole e biblioteche del territorio fiorentino, e dal 2012 a Campi ha anche una sede stabile. “Nel 2013 Eggers era a Firenze per il Premio Von Rezzori e chiese di incontrarci”, racconta Michele. “Parlò con i ragazzi, li ascoltò. Non si presentò neppure come scrittore”. D’altronde, difficile che un gruppo di adolescenti sia interessato alla lectio di un autore americano. “A loro dicemmo che era l’inventore della Apple, sennò probabilmente non sarebbero venuti”, scherza. Ma non è solo un aneddoto curioso: “perché l’idea è quella di smontare la sacralità della scrittura e l’esclusività dei libri. Non è una scuola per eletti.

Al Porto c’è la ragazzina abituata a leggere, che frequenta il liceo, ma che è chiusa in una bolla. C’è il ragazzo che fa il professionale e a cui tutti, tanto la famiglia quanto la scuola, hanno detto che le parole sono inutili. C’è la ragazza arrivata in Italia da pochi anni: ha un nome difficile da pronunciare, le maestre l’hanno ribattezzata “Giulia”, privandola con violenza dell’identità. L’adolescenza è uno spartiacque per la formazione. Già alle scuole medie viene creata una separazione netta tra chi un giorno sarà un futuro lettore, chi scriverà, chi andrà all’università e chi invece considererà per sempre i libri come oggetti ostili. La cultura, a volte, può ampliare queste distanze.

Molti ragazzi associano la scrittura a qualcosa di respingente, ma poi è bello scoprire insieme che le parole stanno nelle canzoni, nei fumetti, anche nei post sui social. L’obiettivo è che ciascuno trovi la propria voce, intesa non tanto come stile, ma come capacità di espressione. Le parole e le storie servono per scrivere un racconto, ma anche per parlare, per fare amicizia, per instaurare una relazione. I ragazzi si incontrano per scrivere una volta la settimana, gli altri giorni il Porto offre percorsi di sostegno scolastico. Il gruppo stabile è composto da 30-35 persone, tra gli 11 e i 19 anni. Prima dell’interruzione del covid, la ciurma era arrivata a contare fino a 150 ragazzi, seguiti da 10 educatori. Alla fine di ogni corso i racconti dei ragazzi vengono pubblicati in un libro. “La pubblicazione non è il fine, ma spesso è un riscatto per chi a scuola o a casa non ha occasione di esprimersi, la dimostrazione concreta che ce la possono fare e un modo per dare dignità a quello che hanno dentro. E poi se ne hai scritto uno anche tu, i libri fanno meno paura”.

Ad oggi sono circa 700 i giovani che hanno pubblicato una storia nelle antologie del Porto. L’ultima si intitola “Quanto manca alle sei”, contiene i testi di 30 autori e autrici, e sarà a giorni disponibile (info@portodellestorie.it). Il Porto delle Storie fa parte di una rete internazionale chiamata The International Alliance of Youth Writing Center, e oggi è un modello per educatori e operatori culturali in tutta Italia. È una missione spaziale fatta solo di parole, ma le astronavi così arrivano ancora più lontano.


Il Porto delle Storie, AA.VV. Quanto manca alle sei

Decima opera scritta al Porto delle Storie, il libro raccoglie 25 racconti scritti da 30 ragazzi e ragazze. Il volume, così come il laboratorio, è stato curato dalla Cooperativa Macramé con il contributo della Fondazione CR Firenze. Autori e autrici delle storie sono: Chiara Nobile, Daniele Martellini, Alice Nocentini, Tobia Castelli, Rui Chen, Mattia Mellino, Alex Spada, Stefano Salvicchi, Mouhammadou Fadel Wade, Elison Tejada Galeas, Gabriele Orlando, Laureta Sina, Mouhamed Sarr, Semihan Zurap, Leonardo Impoco, Yahya El Badaoui, Marco Cao, Bilall Laghrissi, Macarena Chammella Pereyra, Nurije Sina, Massimo Cao, Morgana Glionna, Khush Lal, MIDA, Lorenzo Di Lillo, Mattia Secchi, Luca La Rocca.

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