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Il prete nel letto

il prete nel letto

di Comari sull’Uscio

 

In queste fredde notti invernali ci vorrebbe proprio un bel prete nel letto. Anzi, ci vorrebbero sia un prete che una monaca: allora sì che la stanza diventerebbe tutta un bollore!

Non temete, “Lo Zigozago” non si è trasformato in una rubrica erotica per fantasie claustrali e i nostri protagonisti non sono due servi di Dio avvinghiati in ripensamenti, ma due componenti di uno stesso oggetto, oggi desueto e per qualcuno misterioso, un tempo a dir poco fondamentale.

Il prete era un telaio in legno che veniva messo poco prima di coricarsi tra il materasso e le coperte in modo da tenere quest’ultime lontane dalla monaca, un contenitore metallico che, riempito di braci ardenti e cenere, era poi appeso o appoggiato al centro della struttura lignea. Lasciata qualche ora a fare il proprio dovere e poi rimossa, quest’opera d’ingegneria popolare trasformava il letto marmato in un’oasi felice in cui era possibile trovare un po’ di sollievo dalla rigidità di inverni non ancora stemperati dal cambiamento climatico. Il tutto, in teoria, a prova di incendio. Per dare un’idea della diffusione di questi oggetti basterà ricordare che a Firenze, dove la variante più piccola del telaio veniva chiamata “trabiccolo”, fino al secolo scorso sul Ponte S. Trinita veniva organizzata proprio la “fierucolina dei trabiccoli”, un mercato annuale in cui cittadini e artigiani facevano affari all’insegna del calore.

il prete nel letto

Ampiamente usati in Italia, i preti e le monache non sembrano però essersi granché diffusi oltre il bel paese. A raccontarcelo è l’olandese M. C. Escher, che in una lettera inviata da San Gimignano nel 1922 (e visibile nella mostra a lui dedicata all’Istituto degli Innocenti), li descrive come “scaldaletto molto curiosi” o anche “aggeggi” inspiegabilmente definiti dai locali “ignifughi”, e correda la descrizione con uno schizzo, immortalando così, tra le carte di quello che sarà definito come uno dei più geniali artisti del ‘900, un umile prete delle campagne senesi.

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