di Tommaso Ciuffoletti
C’è chi viene a Firenze arrivando da fuori: quelli sono i fiorentini da altrove. Poi ci sono quelli che da Firenze partono e vanno fuori: quelli sono i fiorentini altrove. Questo mese, questa rubrica è dedicata a loro.
Un giorno Caterina disse “non voglio fare l’università, voglio fare la stilista e farò il Polimoda”. Apriti cielo! Tutti laureati in famiglia, professori e professoroni e iniziò un periodo di sconforto.
Che fortunatamente durò poco, perché la nonna Bruna non vedeva l’ora di insegnare a Caterina a cucire. E tutti si allinearono all’intuizione della nonna: “Se questa ragazza vuole fare la stilista, noi l’aiuteremo”.
E così Caterina fece il Polimoda e poi lavorò da Ferragamo. Ma non era abbastanza e così volò a Osaka, dove studiò per un altro anno. E dopo ci fu il ritorno in Italia che sembrava già un’altra; più forte, più sicura, in linea perfetta con quella affermazione da cui tutto ebbe inizio “io farò la stilista”.
E così ha fatto. Oggi Caterina vive a Parigi (sono ormai parecchi anni) dove disegna e crea per Chloé e la sua è la storia di una passione tenuta come si tengono le passioni: strette da fare male. E io sono contento per lei. Ma mi manca tanto.
Caterina è mia sorella.