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Ripescati dalla Piena: il collettivo della Slam Poetry che non puoi non conoscere

di Asia Neri

C’erano una volta un fiorentino, un mestrino e un anconetano davanti a tre boccali di birra prima di una pandemia mondiale. Non è una fiaba, né una barzelletta, né tantomeno un racconto distopico… insomma, il genere letterario non è importante, ciò che conta è il succo della storia: la nascita dei Ripescati dalla Piena. Gabriele Bonafoni, Marco Dell’Omo e Max di Mario sono i tre fondatori – ai quali si è poi aggregato un quarto elemento, Matteo Mazzoni – di un giovane collettivo che porta avanti da qualche anno la missione della Slam Poetry. Abbiamo incontrato il trio per una chiacchierata, ecco cosa ne è uscito fuori. 


Chi sono, come nascono i Ripescati dalla Piena? Ma soprattutto, perché?

Gabriele: “I Ripescati nascono con l’intento di tenere viva e rinnovare la tradizione della poesia performativa, che in realtà è quella più antica, perché inizialmente la trasmissione dei componimenti era solo orale. Poesia performativa è quindi poesia a tutti gli effetti, ma con nuovi linguaggi, espressioni e modalità”.

Max: “La prima volta che abbiamo iniziato a parlare del progetto era marzo 2020, pochi giorni prima del lockdown. Ognuno di noi aveva già dei progetti attivi: io, Marco e Luca Bernardini quello di Tekken Poetry, Gabriele faceva parte di Fumofonico e Matteo di Komorebi, oltre ad aver fondato il gruppo di Scrittura Creativa Firenze. Abbiamo iniziato a proporre degli appuntamenti online e a scrivere uno spettacolo teatrale. Il titolo è quello del nome dell’attuale gruppo Whatsapp…”.

Marco: “Ma questo non ve lo diremo mai!”.

Max: “Quando debutteremo lo saprete, il pezzo è già scritto e proprio quando ci siamo ritrovati per provarlo sono nati i Ripescati.

Ma quindi il nome dei Ripescati da dove viene?

Marco: “Il nome l’hanno scelto i due non fiorentini del gruppo che si sono fatti suggestionare dal dialetto toscano. Un campanilismo al contrario insomma. Pensa che c’erano altre proposte in ballo: Arno Schwarzenegger e Slampredotto! Devo ammettere che avevano il loro fascino, ma erano davvero troppo stupidi. “Ripescati” invece ci è piaciuto subito. In fin dei conti, un po’ lo siamo”. 


Come funziona una serata di Poetry Slam?

Max: “Sei slammer, testi propri, massimo 3 minuti ciascuno. Ci sono tre round e ognuno viene vinto da un partecipante, il più votato dal pubblico. La giuria è rigorosamente popolare perché questa competizione si struttura come un gioco cooperativo, siamo tutti sullo stesso livello. È assurdo vedere come le persone riescano a rimanere incollate per due ore ad ascoltare poesia di sabato sera. Si crea un patto con loro che permette di mantenere l’attenzione alta per tutto il tempo”. 

Gabriele: “Un’altra caratteristica è l’ampio ventaglio di temi, una particolarità tutta italiana. La Slam cambia velocemente, specialmente sul piano intergenerazionale. Ormai i sonetti non funzionano più, sono nati nuovi registri. Per questo motivo, noi dei Ripescati abbiamo accolto una definizione più ampia della Slam Poetry: possiamo dire cosa è poesia, ma non possiamo giudicare cosa non lo sia!”.

I Ripescati dalla Piena ci annunciano un grande evento previsto per il 22, 23 e 24 settembre: la finalissima nazionale di Poetry Slam. Il quartetto di slammers è infatti parte di una più grande famiglia, quella della LIPS – Lega Italiana di Poetry Slam, fondata nel 2013, che metterà il cappello su questo atteso appuntamento. I 21 campioni regionali si sfideranno dunque nel capoluogo fiorentino e chi ne uscirà vittorioso si aggiudicherà il titolo italiano. Sono attesi anche ospiti esterni, non solo della scena della poesia performativa ma anche musicale. L’evento vede la partecipazione di importanti partner, tra cui Unicoop Firenze e Treedom. La serata di apertura sarà dedicata alla presentazione dei 21 finalisti e all’estrazione dei gironi dei giorni successivi. Gabriele, Max, Matteo e Marco ci lasciano quindi con un ultimo avvertimento: vietato mancare!

Ancora prima li aspettiamo il 17 settembre alla festa per i nostri dieci anni, Lungarno

#Da10, alla Limonaia di Villa Strozzi!

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