Si tiene fino al 30 maggio al Museo Marino Marini la mostra “Pas de Deux: Marini e Stravinskij”, un evento che ripercorre, tramite cinquanta opere mai esposte in precedenza, il sodalizio tra alcune delle figure più influenti del Novecento in campo artistico: lo scultore e pittore toscano Marino Marini e il compositore russo Igor Stravinskij.
Dopo aver attraversato le sale con le sculture mariniane, accarezzate da un’intensa luce naturale, al primo piano del museo si trova la mostra “Pas De Deux”, nome che riprende il ballo di coppia. Il visitatore è immerso qui nel genio dei due artisti, in un incontro iperuranico tra musica, arte e teatro. Grazie all’allestimento di Marisa Coppiano e la curatela di Luca Scarlini, lo spettatore ripercorre i frutti della sincera amicizia tra le due personalità tramite l’esposizione delle opere di tema teatrale di Marini, accompagnate dal sottofondo musicale di Stravinskij. Insieme alle inedite litografie “Personnages du sacre du printemps” dell’artista, realizzate per la scomparsa del compositore nel 1971, sono conservate anche le acqueforti “Marino to Stravinskij”, che documentano un intenso legame nato dall’incontro del 1948 presso la galleria d’arte Curt Valentine.
La mostra si chiude con la proiezione della “Sagra della Primavera” al Teatro della Scala nel 1972, apice del rapporto intellettuale tra le due personalità. La musica e i balletti del defunto Igor furono celebrati dai fondali dipinti da Marino con le variazioni del blu, colore del mistico e del silenzio assordante, riuscendo ora a conquistare tutto lo spazio della mostra. Oltre a godere dell’estetica avanguardistica dell’allestimento, all’interno del museo, che sorge sull’ex Chiesa di San Pancrazio, è conservato il Tempietto del Santo Sepolcro di Leon Battista Alberti, ispirato a quello di Gerusalemme e realizzato per i committenti Rucellai, uno dei massimi esempi del Rinascimento fiorentino.
Per ulteriori informazioni, visitare il sito www.musemarinomarini.it