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DIARIO DI MANIFATTURA: IL PRESENTE DEL SEDICENTE MORADI

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di Asia Neri

Con Diario di Manifattura, Il Sedicente Moradi apre le porte del suo laboratorio con una panoramica del lavoro realizzato durante il suo periodo di residenza allinterno del complesso di Manifattura Tabacchi da ottobre 2021 fino ad oggi. La mostra sarà visitabile dal 14 al 22 aprile negli spazi temporaneamente rigenerati dell’ex fabbrica che affacciano sul Giardino della Ciminiera, il luogo in cui l’artista ha ricreato un habitat intimo e meditativo nel dedicarsi alla registrazione e rielaborazione dello scenario vissuto durante l’inverno.

Il diario come testimonianza del cambiamento

Il titolo racchiude una premessa: il carattere diaristico, intimo, quotidiano dell’osservazione, il bisogno istintivo di fermare un presente in continua trasformazione. “Non avendo vissuto il passato di questo posto e incapace di prevederne il futuro, ho avuto coscienza che potevo raccontare solo il presente”, confessa l’artista nell’introdurre le sue ultime produzioni. Ogni pagina del diario di Moradi è un fotogramma, un’istantanea che cattura le geometrie degli edifici, i dettagli architettonici, i movimenti delle zone d’ombra, le prospettive attivate dallo scorrere del giorno e della luce, la ritualità delle persone che frequentano l’area, la sua stessa vocazione in quanto testimone del cambiamento. Ed è curioso come il rapporto del “qui ed ora” con Manifattura Tabacchi abbia aperto un altro canale temporale che si lega alla sua storia biografica.

Dal legno alla carta: osservazione, collezione e ricomposizione

Le opere sono state realizzate su tele, tavole e cartoncini con la tecnica del collage, una pratica sperimentata dall’artista circa venti anni fa durante il periodo di studio presso l’Accademia di Belle Arti di Firenze che consiste nel ritaglio e nell’assemblaggio di frammenti cartacei con sole tre tonalità. In questa cartoteca di fogli lavorati, Moradi ha trasferito l’esperienza ereditata dall’assemblaggio di composizioni lignee collezionando rami, arbusti e materiali di scarto. Il suo gusto per il legno e per la carta sono dunque accomunati da una lavorazione artigiana della materia: in entrambi i casi, l’artista compone, assembla e intreccia delle linee con una cura gentile per lo scarto. Queste linee sono capaci di ricostruire il paesaggio urbano di Manifattura Tabacchi (nel caso del mosaico di collage) e, al contempo, di plasmare corpi animali che abitano la città (nel caso del lavoro con il legno), come il Leone di Piazza del Carmine o il cervo di Sabato sull’Arno. Insomma, la poetica di Moradi è organica, autentica e affezionata al luogo che abita: in Diario di Manifattura, le opere raccolgono un’enciclopedia di tonalità che rievoca il color tabacco, un’inequivocabile legame con l’eredità storica del luogo che ha ospitato la fabbricazione di sigari e, al contempo, la sua produzione artistica.

Il Sedicente Moradi come connettore

“È bello come quello che avviene qua, trova sempre un richiamo fuori, un’integrazione perfetta con la città”, afferma l’Assessora all’Urbanistica e all’Ambiente Cecilia Del Re nel commentare la rilevanza culturale del lavoro dell’artista per il tessuto fiorentino. L’operazione di Moradi ha infatti attivato un’ulteriore connessione, non soltanto nella contaminazione tra spazio urbano e genuinità della materia lavorata ma anche nel ponte di ricongiungimento tra il complesso rigenerato di Manifattura Tabacchi e il centro storico di Firenze. L’esposizione completa con tutte e trenta le opere della collezione sarà infatti ospitata da lunedì 9 a domenica 29 maggio presso la B.east Gallery a due passi da Piazza Sant’Ambrogio. E non è un caso forse che le opere siano proprio trenta, un richiamo alla dimensione ritualistica e quotidiana del diario. Trenta opere come i trenta giorni di una mensilità, trenta istantanee che condensano la ricerca stagionale di Moradi e che apparterranno per sempre al passato di Manifattura Tabacchi. Un ricordo indelebile di ciò che è stato, una soluzione di continuità tra passato e futuro che passa dal presente immanente del Sedicente Moradi.

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