di Tommaso Chimenti
È un marzo davvero esplosivo quello che si prospetta a Firenze, teatralmente parlando. Al Teatro Puccini una serie di grandi titoli per un mese pieno, stracolmo di spettacoli per tutti i gusti. Diciotto appuntamenti: partiamo con “Scoop” del sempre verde Giobbe Covatta (il 3) per passare al caustico Andrea Pennacchi in “Pojana e i suoi fratelli” (il 5) con il personaggio reso celebre dalle sue incursioni a Propaganda.
Per il teatro di qualità due nomi su tutti, ospiti fissi nelle stagioni del teatro delle Cascine, Marco Paolini con “Sani” (il 12) e Ascanio Celestini (il 31) con “Museo Pasolini”. E ancora sul fronte brillante Amanda Sandrelli con “Lucrezia forever” (il 18) e Lella Costa con “Se non posso ballare” (il 25). Un grande mese, insomma, per non dimenticare il ritorno de “La merda” (il 22), al decimo anno di tournée, e il Terzo Segreto di Satira (il 19). Un teatro sempre aperto il Puccini, una bella programmazione che sa di rinascita, di rivincita, di nuova linfa cittadina.
Anche al Teatro della Pergola questo marzo non scherza con una carrellata di nomi internazionali e nostrani a cominciare dal greco “Elenit” (4-5) comico e surreale viaggio immaginifico e struggente, grottesco e assurdo: dieci creature in un universo commovente al quale lasciarsi andare, lasciarsi cullare. Da seguire assolutamente due grandi attori, Antonello Fassari e Massimo Dapporto, ne “Il delitto di via dell’Orsina” (8-13), alle prese con la situazione paradossale di svegliarsi al mattino e trovarsi nel letto l’altro, un perfetto sconosciuto. Fatto ancora più assurdo è che entrambi abbiano molta sete e le tasche piene di carbone ma nessuno dei due si ricorda niente di cosa possa essere successo la notte precedente: suspense e risate.
E per concludere in bellezza ecco la trasposizione dal grande schermo al palcoscenico di “Mine vaganti” che vede il ritorno di Ferzan Ozpetek (dal 22 marzo al 3 aprile) a Firenze dopo il successo del suo autobiografico “Ferzaneide” nello scorso dicembre. Un marzo davvero pazzo.