di Michele Baldini e Virginia Landi
“Marzo pazzerello, guarda il sole e prendi l’ombrello”. Ah, quale gioia, l’inizio della primavera, la comparsa dei fiorellini, la festa della donna e quella del papà. E poi ancora, le frittelle, il detox, il sopraggiungere di una nuova allergia e l’ipotetica e ibrida fine delle mascherine nei luoghi chiusi. Eh già, la stagione dell’amore quest’anno potrebbe essere finalmente “fluid-free” e più libera da giramenti di c…apo. Di seguito due termini conosciuti ma rispolverati nelle conversazioni più comuni di questi ultimi tempi.
Fluid /’fluːɪd/, s. ingl. trad. fluido. Indica tradizionalmente la scorrevolezza di un materiale in stato liquido o gassoso. Ci sarebbero tutte quelle sotto-definizioni tipo prendere la forma o il volume del contenitore ma sono sempre stato una capra in chimica. Semmai ho scoperto il termine grazie al film cult “Blob – il fluido che uccide”. Tuttavia, è a partire dal contributo determinante del sociologo Zygmunt Bauman che durante gli ultimi anni ha subito nella vulgata significativi “passaggi di stato”, fino a definire per sinestesia l’identità sessuale non binaria (es. gender fluid).
Sbatta /ṣbàt·ta/ s.f. da sbatti. Abbreviazione di “sbattimento”, deverbale dal verbo intrans. pron. “sbattersi” usato in ambito colloquiale con il significato di “darsi da fare, affannarsi, faticare, anche improduttivamente, nel tentativo di ottenere un determinato risultato” e che più precisamente determina “una seccatura, noia o malumore” che proprio non ci volevano. Ecco qua alcuni esempi dimostrativi: “Mi devo fare la sbatta di spalare la neve” oppure, più calzante: “Il 31 marzo si conclude il provvedimento che permetteva di non spostare l’auto nei giorni di pulizia delle strade a Firenze, CHE SBATTA!”.