Site icon Lungarno

Gli Etruschi in Casentino, tra Frascole e Dicomano

etruschi firenze

di Stefano Mazzantini

Bentornate e bentornati, questo mese vi portiamo in un luogo scoperto per caso e per fortuna si è rivelato fantastico, tranne la pendenza!

Si tratta di un anello per adulti abbastanza impegnativo, da modificare se si vuole, di cui vi forniamo anche la versione andata e ritorno sullo stesso sentiero. Il percorso non è adatto per famiglie con bambini. È invece adatto a chi ha spirito di iniziativa.

Allora partiamo alla scoperta di questa piccola frazione che precede Dicomano, Frascole. (E chi mai si immaginava che a Frascole ci fosse un museo a cielo aperto etrusco, un luogo veramente speciale: le rovine della città etrusca di Frascole!)

(Vi lasciamo allora degli spunti per approfondire la storia di questi scavi archeologici:
https://www.comune.dicomano.fi.it/scavi-archeologici-di-frascole
https://gruppoarcheologicodicomanese.it/siti-archeologici/ )

Potrete parcheggiare la macchina subito dopo il borgo medioevale di Frascole (dalla strada si nota solo la chiesa di San Jacopo perché il borgo è costruito nella parte scoscesa). Superata la chiesa, troverete degli slarghi dove passeggiare, cercando di fare attenzione. Oppure potrete arrivare direttamente al parcheggio pubblico degli scavi di Frascole, che è molto ampio (L’unico problema sarà però rifare tutta la strada in salita al ritorno fino al parcheggio se fate l’anello, altrimenti va benissimo).

Ci sono le indicazioni CAI 1/A e del sentiero di Dante, che potrete riconoscere dalle indicazioni in rosso con la raffigurazione del volto del Sommo Poeta e la dicitura “CD”).

Vi consigliamo di visitare le rovine della città etrusca e poi di incamminarvi verso l’opposta direzione, seguendo le indicazioni CAI 1/A e quelle – un po’ sbiadite – giallo verdi del percorso tematico etrusco creato dal Comune o dal Parco delle foreste Casentinesi. Noi abbiamo seguito le deviazioni del percorso tematico che portano alle tombe etrusche, e vi consigliamo di farlo anche voi.

Fate attenzione poiché in questa zona sarà facile imbattersi in animali selvatici (in estate ci è capitato di incrociare sulla strada un biacco, un piccolo serpente della famiglia dei Colubridi) perché i sentieri non sono molto battuti. (Non dimenticate mai di comunicare a qualcuno dove si va e a che ora si pensa di rientrare, portate sempre con voi un mantello termico e un piccolo kit d’emergenza – e d’inverno anche una luce frontale – ed essere pronti ai cambiamenti meteorologici)

Dopo aver visitato le tombe torniamo sul percorso CAI 1/A: i primi 5 km sono soltanto di salita, e alla fine saranno 800 D+ totali.

Il percorso è vario, con ampie vedute sul Casentino e il Mugello: terreni diversi al calpestio che si mescolano bene con la tipica vegetazione appenninica. Non sappiamo se sia stata la suggestione della visita alle tombe etrusche, ma abbiamo avuto la chiara impressione che quei luoghi ancora oggi abbiano molto da svelare, e ancora molto sia celato nei boschi circostanti.

Si raggiunge la vetta a Poggio Giovi, sulla cui cima c’è una maestosa quercia, sicuramente monumentale, che tuttavia non ci risulta ad oggi segnalata. Davanti a così tanta bellezza e potenza della natura merita fermarsi ad osservarla in silenzio. Lungo il percorso incontrerete sul sentiero molte impronte di animali, e può essere divertente provare a riconoscerle tutte.

Una volta arrivati alla vetta di Poggio Giovi, possiamo iniziare a scendere seguendo il sentiero CAI 1 verso Fornace/ Londa.

Durante la discesa, prendete il bivio, come segnalato nella traccia, e fermatevi (ma senza entrarci, perché è pericoloso) ad ammirare la Chiesa di Monte Domini. La chiesa è veramente una chicca e da sola merita il viaggio: un luogo magico – che purtroppo sta cadendo a pezzi – e sarebbe bello riscoprire i vecchi percorsi che portavano alla chiesa, di cui sono visibili le vecchie tracce del calpestio tra i rovi.

https://cultura.ilfilo.net/loratorio-di-monte-domini-a-dicomano/

Durante la discesa, attraverserete un piccolo villaggio senza nome, costituito da vecchie case, con un pastore e altri pochissimi residenti.

La strada, sempre tutta in discesa, diventa asfaltata e perde un po’ il suo fascino, fino ad arrivare al livello del fiume una volta giunti a Fornace.

Qui purtroppo l’unico modo per tornare a Frascole è lungo la strada trafficata, la statale Stia-Londa, quindi vi esortiamo a state attenti alle macchine che corrono in strada. Arrivati all’incrocio, vedrete la Sieve e lì, imboccate la strada per Dicomano per poi salire per Frascole. Il nostro trekking è terminato e potrete ritornare alla macchina.

Vi alleghiamo, come anticipato sopra, anche la traccia Frascole – Monte Domini e ritorno per la stessa strada, per risparmiare un po’ di dislivello.

La versione corta 13 km, 650 D+ 650 D-https://www.komoot.com/tour/388540465

La versione lunga, 20 km 800 D+ 800 D-https://www.komoot.com/tour/361714422

La vostra guida: https://www.escursionismo.it/guide-profile/?q=12737

Le nostre esperienze:

https://www.outoftheboxflorence.com/
Exit mobile version