Dal 16 al 18 settembre aprirà al pubblico nel complesso della Manifattura Tabacchi, a metà tra il verde delle Cascine e l’avanguardia novecentesca di piazza Puccini, la nuova mostra di arte contemporanea organizzata da “Superblast”, la prima edizione del progetto riguardante la libera e giovane sperimentazione artistica, patrocinata dall’Università degli Studi di Firenze e promossa da NAM-Not A Museum.
Sviluppandosi all’interno del contesto dell’edificio di stampo razionalista, la mostra raccoglie le opere di cinque artisti inerenti ai temi dell’ambientalismo e del rapporto tra individuo e collettività. Una volta entrati ci accoglie un colorato mulino a vento, decorato da Oliviero Fiorenzi, giovane artista marchigiano ma che vive e lavora da più di dieci anni a Milano. La scultura, chiamata “4-20 AIRMARKS”, vuole, grazie alle sue pale, dialogare con l’energia cinetica del vento, rendendola un’installazione in continuo movimento. Il significato dei simboli rappresentati è per volontà dell’artista celato, donando all’opera una sfumatura decisamente onirica.
Vicino al mulino di apertura cattura il nostro interesse un curioso cono rosso, realizzato da Iper-Collettivo, un gruppo di professionisti provenienti tra Prato e Pistoia. “Micromegasuoni” è il loro progetto biunivoco costituito da due pseudo-altoparlanti, posti uno nei boschi al confine tra la Toscana e l’Umbria ed uno nella Manifattura. Il cono fiorentino riceve in continuazione registrazioni dei suoni del bosco, permettendo allo spettatore di provare a ricucire quella separazione tra uomo e natura data dalla modernità, idea che pure il progetto “God is Green” tenta di ottenere nel complesso della Manifattura Tabacchi ed in generale nella città di Firenze.
La mostra prosegue poi all’interno della struttura con “Bargaruda I”, dell’artista francese Violette Maillard, per chiudersi con le installazioni artistiche di “Not So Far Away” di Federica di Pietrantonio e “Nature Is Not Green” di Antonio Bermudez Obregon; mentre “Bargaruda” indaga sulla complessità della svolta green attraverso l’uso di una moto simbolo degli idrocarburi, la Gilera 150 Sport, modificata e resa elettrica, l’artista romana Federica e l’architetto colombiano Antonio mostrano due aspetti del rapporto dell’uomo con la natura.La prima attraverso i paesaggi dei videogiochi, facendoci scontrare tra realtà e apparenza; il secondo attraverso le registrazioni contemporanee di due foreste, uno artificiale situato in Olanda ed uno reale in Amazzonia, distruggendo il nostro ideale arcadico e selvaggio. Entrambe, infatti, se pur una realizzata dalla mano dell’uomo ed una dalla Natura, si assomigliano, assottigliando sempre di più il labile confine tra puro ed artificiale.
La mostra si terrà dal 16 al 18 settembre; sarà inoltre visitabile anche il percorso sotterraneo con le foto di Daniele Virdis, intitolato “La Città Sotterranea”.
Per ulteriori informazioni:https://www.manifatturatabacchi.com/superblast/