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La canotta del Peruggia

vincenzo peruggia

di Marco Tangocci, Davide Di Fabrizio, Teresa Vitartali

Firenze NoCost che scrive di moda per Lungarno? Sì, la realtà surclassa la fantasia. Partendo da un capo di abbigliamento la guida (anti)turistica più pazza che ci sia ci racconta il passato e il presente di grandi uomini e lucenti donne che Firenze l’hanno resa unica e senza tempo. Perché lo (bello) stile è tutto. www.nocost.guide

IERI di Marco Tangocci e Davide Di Fabrizio

“Aridatece la Gioconda”… ve lo ricordate il mitico striscione? Emblema di quell’Italia Campione del Mondo che nel 2006 batteva in finale i cugini Francia. E chissà se l’autore di questo celebre invito alla romana conosceva la storia del sign. Vincenzo Peruggia. Vabbè, noi ve la raccontiamo… Parigi. Estate. L’estate del 1911. Il direttore del Louvre, tale Monsieur Homolle, sta per andare in vacanza e lascia un biglietto ai suoi sottoposti che recita “Non disturbatemi: chiamatemi solo se rubano la Gioconda!”. E ci ha pensato l’operaio Vincenzo Peruggia a far rientrare trafelato il direttore dalle vacanze, visto che la mattina del 21 agosto egli usciva dal museo proprio con l’opera di Leonardo avvolta nella giacca. E mentre per due anni Parigi scoperchiava tetti, svuotava cantine e sottoscala, additava colpevoli (tra cui Picasso e il poeta Apollinaire), ingaggiava detective e addirittura illustri veggenti e occultisti pur di rintracciare la donna più famosa al mondo, lei si nascondeva beata tra le braccia di un imbianchino italiano, in mezzo a mutande e canottiere bianche, nella sua umile (e umida) alcova parigina. Animato da spirito patriottico, il prode Peruggia arrivava addirittura a Firenze, col quadro nella valigia, nel tentativo di venderlo alla galleria degli Uffizi ma con la sicurezza che sarebbe rimasto per sempre in Italia, perché italiano, perché patrimonio artistico del suo Paese. Purtroppo per lui, che magari sperava anche in una medaglia al valore, così non andò: si beccò infatti un anno di carcere, mentre alla sua amata Monna Lisa fu regalato un biglietto di sola andata per Parigi.

OGGI di Teresa Vitartali

Vincenzo Peruggia. Un imbianchino italiano espatriato a Parigi che io me lo immagino passare tutta una vita a lavoro, con la sua canotta bianca, sgualcita e un po’ raffazzonata. Ma sapete da dove nasce la canotta o canottiera che sia? Beh, il nome spunta fuori dallo sport di coloro che indossano la canottiera, il canottaggio, anche se leggenda vuole che l’invenzione del capo di abbigliamento sia da attribuire a tale Jean Des Fauches, eccentrico nobile francese del XVI secolo che una volta, durante uno dei suoi consueti collerici attacchi, si strappò le maniche della camicia e così decise di rimanere: a braccia scoperte: comodamente. D’altronde, specie con questa afa di mezza estate, cosa c’è di meglio di tenere le braccia libere?

Aveva ragione sto monsieur Des Fauches e, sia per maschietti che per femminucce, non possiamo che consigliare alcuni negozi vintage presi dritti dritti dalla selezione di Firenze NoCost 2021:

REWIND VINTAGE SELECTION in via S. Gallo 23. Un negozio piccolo piccolo ma pieno di belle cose da indossare. Prezzi onesti e bella atmosfera. https://www.facebook.com/Rewind-vintage-selection-765766783457468/

CLOCHARD VINTAGE in via dei Conti 16r. Tanta roba per ragazze, ma che entrino anche ragazzi e signorotti: canottiere, camicie, giacchette sia per lui che per lei.

MELROSE VINTAGE in via de’ Ginori 18r o in largo Fratelli Alinari 8. C’è di tutto. Sicuramente anche canottiere per la vostra estate street e se non trovate nulla che vi dobbiamo dire? Strappatevi le maniche come monsieur Des Fauches. https://www.facebook.com/melrosevintagefirenze

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