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La vera Firenze negli acquerelli degli Urban Sketchers

urban sketchers

Il Conventino - di Renata Custodero

Li vedi agli angoli delle strade, in gruppo, con i loro sgabellini da pescatori, un quaderno e un pennello in mano. Sono gli Urban Sketchers, persone di età diverse che raccontano la città attraverso schizzi (sketch in inglese) ad acquerello, realizzati rigorosamente dal vivo.

Urban Sketchers è un’organizzazione internazionale no-profit che condivide il pensiero del fondatore, Gabriel Campanario. Nel 2007 creò un blog “per tutti i disegnatori che amano disegnare le città in cui vivono e visitano, dalla finestra delle loro case, in piedi all’angolo di una strada… sempre sul posto, non da foto o ricordi”.

urban sketchers 2

A Firenze il gruppo è nato nel 2018, come ci racconta l’Arch. Lucia Baccini, che lo guida. Tutto inizia molto tempo fa, quando lei si annoiava a “copiare fotografie belle precise e carine” e scoprì, invece, che gli sketchers “ritraevano sul momento ciò che vedevano, con uno schizzo veloce, senza fare attenzione ad essere precisi, ma cogliendo l’emozione, l’impressione del momento”.

Giardino delle rose – Giorgia Vitale

Diventare Urban Sketcher significa muoversi in una dimensione comunitaria, disegnando prevalentemente insieme e condividendo i propri lavori. La condivisione passa dai social, ma è lo scambio di opinioni sul momento, sfogliando i propri taccuini, il vero cuore del movimento. Si avvicina gente che non sa disegnare e s’impara guardando gli altri; non c’è un insegnante e un allievo, è uno scambio continuo.

Le riunioni sono libere e gratuite, aperte a chiunque condivida i valori della comunità, espressi in un manifesto. È fondamentale rappresentare la vita mentre accade, senza abbellire la realtà, anche se imperfetta.

Ecco che il bozzetto urbano ritrarrà il cassonetto, o l’auto in sosta, o una persona con la mascherina abbassata sul volto. Gli Urban Sketchers raccontano ciò che vedono come se fossero sempre dei viaggiatori e, come tali, disegnano su tutto, dalla carta velina che custodisce le scarpe ai pezzi di cartone. Usano l’acquerello, perché consente di essere veloci e si porta ovunque, anche nelle situazioni di fortuna in cui spesso si trovano.

Vai de’ Servi – Arthur Oster

Su questa scia, hanno dipinto luoghi insoliti di Firenze, come Piazza della Vittoria o Piazza S. Jacopino e, in futuro, c’è la voglia di spingersi fino in periferia, per raccontare tutta la città, non solo quella più famosa.

Questi schizzi imperfetti sono speciali, perché mostrano al mondo quella Firenze che noi abbiamo la fortuna di vedere tutti i giorni, con i nostri occhi.

Per info:
http://www.urbansketchers.org/
https://www.instagram.com/uskfirenze/
https://www.facebook.com/groups/uskfirenze/

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