In queste ultime settimane abbiamo potuto riscoprire le nostre strade e le nostre città, dopo il progressivo allentamento del coprifuoco. Come se le avessimo completamente abbandonate per quasi un anno, queste si presentano oggi diverse da come ce le ricordavamo.
Nei giardini e nei parchi, lungo le strade e sui marciapiedi si è formata una sottile e affollatissima barriera di ciuffi d’erba a occultare la vista. Dietro questa rigogliosa muraglia non si nascondono solo le strade che ci ricordavamo. Lì sotto si annidano gli affetti scomparsi, ridotti a immagine scattosa su un monitor o ad una voce al telefono alternata da problemi di linea, dopo mesi e mesi di distanziamento sociale forzato.
E se a qualcuno non risulta in alcun modo, la diagnosi è impietosa: lo scomparso sei tu.
Ecco, forse è questo che dobbiamo fare: riallacciare i rapporti sfilacciati, riappropriarci della nostra socialità. Ricordarci degli affetti svaniti. Non importa munirsi di tosaerba e rasare tutto, basta spostare tutti questi ciuffi verdi per guardarsi un attimo negli occhi, costruirsi uno spazio in cui scambiarsi storie. Condividere gioie e sofferenze.
Tutto però sembra andare in direzione esattamente contraria: si chiudono le piazze con la scusa del degrado e della vivibilità dei residenti (di Santo Spirito e basta, perché chiudendo una piazza si sposta il “problema”, mentre decenni di abbandono della residenza in tutto il centro storico sono stati accolti come fossero un processo inarrestabile). Si chiude anche a favore dei tavolini dei locali, spalmati in ogni angolo disponibile della città. E chissà quanto tempo dovremmo aspettare, anche con la pandemia ridotta a ricordo, prima dell’avvento di un nuovo eroe che ripristini tutto come prima e liberi strade e marciapiedi.
Si parla di un concorso di idee per piazza Santo Spirito, dopo il pasticcio della cordonatura e conseguente ribellione di chi quella piazza la vive, rendendo il quartiere il più cool della città. Nella tragedia ridicola però, un piccolo passo avanti: almeno ora non allontaniamo a colpi di idranti le persone sedute sui gradini. “Quando gli elefanti combattono, è sempre l’erba a rimanere schiacciata”, recita un detto africano. Sta a noi scegliere se essere ciuffi d’erba o litigiosi pachidermi.