di Stefano Mazzantini
La nuova rubrica di Lungarno dedicata alle piccole esperienze vicino a noi. Angoli un po’ dimenticati che potrete riscoprire a passo lento e meravigliato, senza essere fagocitati dall’egocentrismo del Duomo e del centro di Firenze. Le bellezze che ci hanno reso una miniera attrattiva agli occhi del mondo: ogni angolo della Toscana e di Firenze è stato attraversato per millenni da persone lasciando un segno passo dopo passo. È arrivato il momento di riassaporare la nostra bellezza lasciata da viandanti, eroi e genti comuni nella nostra terra.
Il primo luogo di questa nuova avventura è Santa Brigida e il santuario della Madonna del Sasso.
Spero che visitare questo santuario, che si affaccia sulla vallata di Pontassieve, vi provochi lo stesso effetto che ha provocato in me la prima volta. Un luogo strepitoso, dove i tempi di antichi idoli si mescolano alla più recente cultura cattolica del Monastero dove il Santo Andrea di Scozia morì dopo aver ricevuto la visita della sorella Santa Brigida, che sembra sia vissuta i restanti anni della sua vita come eremita sugli Appennini. Ci sono molto leggende e contraddizioni a riguardo, ma il paese a cui l’ area protetta fa riferimento è il Borgo di Santa Brigida. L’ area naturale in cui risiede il monastero è quello di Poggio Ripaghera e Santa Brigida.
Scopriamo il percorso
Il percorso per arrivare al Monastero è semplice e fattibile per famiglie con bambini. Quello più semplice e istruttivo per capire l’ area è con partenza dall’Alberaccio e seguire il sentiero Cai delle burraie SB, o Cai 8. Occasione unica anche per scoprire queste piccole casette in pietra, usata nei secoli scorsi per lo stoccaggio del burro. Alcune casette sono inagibili mentre in altre, per esempio in quella che s’incontra scendendo da Poggio Ripaghera verso il Monastero o viceversa, ci si può accedere. I percorsi sono segnalati molto bene e semplici al calpestio.
Ogni stagione porta con se le sue difficoltà e bellezze, per esempio d’inverno il bosco intorno il Monastero è bellissimo ricoperto di neve e di un assordante silenzio in cui ogni nostro passo echeggia nella foresta. D’estate invece la foresta ribolle di vita.
Il percorso ad anello, partendo dall’Alberaccio, sale seguendo i segnali CAI della Via degli Dei, Cai 00 e dopo 3/4 km sulla dx vedrete i Segnali CAI sentiero delle burraie SB o CAI 00, direzione Poggio Ripaghera. Si segue per Poggio Ripaghera e poi, una volta raggiunta la vetta, per i sentieri delle burraie direzione Santuario della Madonna del Sasso oppure Cai 00 direzione M. Rotondo e dopo 1 o 2 km c’è la deviazione in discesa verso la Madonna del Sasso. Sarà tutto in discesa dal Poggio e l’arrivo al monastero sarà da ricordare. Una sosta per un panino e un bicchiere di vino e via. La strada del ritorno sarà pianeggiante per arrivare all’Alberaccio. Un’ anello di circa 11km e 410 D+, più o meno 03:30 di cammino totali.
Difficoltà: escursionista e adatta ai bambini.
Informazioni utili: portarsi 1 litro dìacqua, frutta e cibo, scare da trekking. Sempre bene avere una mappa aggiornata della zona e un kit primo soccorso.
Link utili
Traccia GPS https://www.komoot.com/tour/304976565
Chi sono: https://www.escursionismo.it/guida/stefano-mazzantini-12737
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