di Giulia Focardi
L’asticella dell’attesa si alza ancora e aspettando di tornare di nuovo a parlare di live, continuiamo a scoprire i protagonisti della scena musicale fiorentina, come Michele Manzotti: giornalista, musicologo, storica firma de La Nazione, direttore responsabile de ilpopolodelblues.com.
Una buona parte dello spettacolo dal vivo è ferma da oltre un anno: cosa è cambiato e cosa, a tuo avviso, cambierà nella fruizione della musica live?
“Il settore purtroppo esce (anzi uscirà) con le ossa rotte, anche se ci sono realtà che hanno annunciato cartelloni importanti come Umbria Jazz. Tutto dipende da come il pubblico risponderà: l’accesso in un luogo da spettacolo potrà essere condizionato dal timore del contagio, ancora presente dopo la campagna vaccinale, o dalla minore disponibilità economica. Per quello che ho potuto vedere nelle iniziative dell’estate 2020, chi è interessato ha riempito i posti disponibili, anche quelli che avevano un costo più elevato del solito. Sono convinto che alla base le motivazioni per recarsi a uno spettacolo esistano ancora e che gli interessati siano stanchi (così come i musicisti) di concerti in rete. Un’alternativa può essere anche il doppio canale, dal vivo e in streaming, come all’estero si farà al Barbican di Londra”.
Com’era la scena musicale fiorentina pre-covid e quali spazi, secondo te, riuscivano a farne la differenza?
“Invidiabile, senza dubbio, comprendendo anche i comuni limitrofi (Fiesole, Sesto, Scandicci). Ogni genere era rappresentato, e spero lo sarà ancora, con buone possibilità sia di scelta sia di spesa. Sugli spazi mi piace ricordare la Sala Vanni di Piazza del Carmine la cui versatilità permette vari tipi di appuntamenti, dal jazz alla classica e alla musica di ispirazione popolare in genere. Per quelli più grandi cito il Teatro del Maggio che può ospitare più spettacoli diversificati”.
Ci sono giovani gruppi o musicisti fiorentini su cui scommetteresti nel futuro?
“Faccio due nomi: la cantautrice Chiara White, della quale è in uscita il secondo disco, ‘Pandora’. Ultimamente è andata a sciacquare i propri panni musicali nel mare di Genova e la città dei cantautori ha giovato alla sua maturazione musicale. Poi il chitarrista Lorenzo Polidori: l’anno scorso è stato premiato al concorso ‘L’artista che non c’era’ per la sezione strumentale. Dopo questa vittoria ha inciso un disco, Carousel, completamente strumentale di chitarra fingerstyle. Una bella sorpresa per un album originale”.