di Chiara Degl’Innocenti
L’Hotel Torre Guelfa, situato all’interno dello storico Palazzo Acciaiuoli in Borgo Santi Apostoli, ha scelto di reagire alle difficoltà di un anno tutt’altro che florido, diventando la sede di una speciale residenza artistica. Appena è stato possibile, il vuoto lasciato dai turisti è stato infatti riempito dalle sperimentazioni di “Eterotopie Dissidenti”, una giovane realtà locale che, grazie alla disponibilità dei gestori, ha trasformato le camere del terzo piano in intimi atelier.
Adesso, dopo mesi di chiusura e un cambio d’abito invernale, le mura medievali si preparano ad aprire nuovamente le porte, questa volta per accogliere i visitatori di “Margini”, la mostra conclusiva con cui i curatori del progetto intendono offrire alla cittadinanza i risultati di un’intensa esperienza artistica e umana.
Per l’occasione i lussuosi locali dell’Hotel ospiteranno le opere dei sette artisti scelti da alcuni componenti di Eterotopie per svelare quanto sia produttiva (e salvifica) la cooperazione tra le diverse energie che popolano la città. “Prima di tutto, Margini è un atto politico” spiegano infatti i curatori del progetto, “una dichiarazione d’amore per Firenze e noi stessi, perché noi siamo vivi se lei vive”.
Tra i quadri e le sculture intrecciate all’elegante tappezzeria, si nasconde quindi una protesta gentile, un messaggio velato ma deciso, che spera di sbocciare in una riflessione collettiva incentrata sulla necessità di (ri)trovare degli spazi in cui l’antico ed il moderno possano non solo convivere ma autoalimentarsi.
Con questa prospettiva Palazzo Acciaiuoli, costruito nel 1341 intorno alla più antica torre duecentesca che lo rende uno degli edifici privati più ati della città, diviene un simbolo di resilienza e collaborazione: una vetta urbana da cui annunciare l’inizio di un profondo dialogo tra passato, presente e futuro.