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Se passeggiate per il centro guardatevi attorno: è iniziata la guerrilla art di #autaut!

Pochi giorni fa è arrivata una segnalazione anonima alla nostra redazione: ci avvertiva che di lì a poco, per le strade del centro storico, sarebbe iniziata una vera e propria guerrilla art a base di manifesti raffiguranti una donna dal volto coperto.

Il messaggio contiene un vero e proprio manifesto artistico che recita:

“AUT AUT come la locuzione latina che esprime una scelta unica, o questo o quello, senza contemplare una terza soluzione. Indica l’obbligo di esprimere una scelta. La chiusura dei musei, cinema, teatri e il congelamento culturale insieme a quello sociale ci ha messo davanti ad una scelta quasi obbligata: accettare aspettando la riapertura in tempi indefiniti o mandare dei segnali chiari, pubblici. Da più di un anno ci viene impedito di nutrire lo spirito attraverso la bellezza, per lo più relegata ad una visione isolata e filtrata attraverso uno schermo, come mille altre attività che ci siamo trovati a fare online. Scelta chiaramente politica che ci dice molto su quali siano considerate le priorità in questo Paese e a quale ruolo venga subordinata la cultura. In questo momento storico, costretti a distanziarci fisicamente, la cultura e la sua condivisione potrebbero essere una buona cura per l’anima. La bellezza, nel suo significato più ampio, è essenziale, come il cibo che compriamo al supermercato. Da questa necessità e dall’incontro delle nostre personalità nasce AUT AUT. AUT AUT foneticamente rimanda all’inglese OUT OUT, che in questo periodo è ciò che ci manca di più: (uscire) FUORI. Ed è proprio fuori che si manifesta il progetto di G.A. e E.F.: una sorta di guerrilla art versione soft: affissioni di foto – manifesti in vari punti strategici della città, risultato di uno shooting fotografico pensato insieme. Se i musei e le gallerie non sono accessibili noi portiamo il contenuto per strada. Ed è proprio sull’utilizzo dello spazio pubblico che ci inseriamo per smuovere la questione culturale, rivendicando il diritto ad esprimere creativamente e pubblicamente il nostro dissenso verso la negazione di ciò che crediamo sia giusto e utile in questo momento. I nostri manifesti ritraggono volti semicoperti, lavorati, duplicati, come ormai siamo abituati a vedere nel quotidiano. La mascherina che da un anno indossiamo ha creato una nuova normalità nella percezione del volto e della sua interezza, una deformazione che in AUT AUT viene interpretata come parte integrante della persona stessa. Nonostante questa corrispondenza con lo spirito del tempo, la scelta del bianco e nero nelle immagini vorrebbe elevarle in uno spazio dove il tempo è sospeso, al di là del contesto in cui le abbiamo concepite. G.A e E.F.”

E allora approfittate di questa semilibertà e godetevi il sole nel museo a cielo aperto di #autaut…

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