C’è voglia di natura, di stare fuori e di scordarsi i mesi, i giorni, le ore passate a fissare schermi luminosi e dietro muri bianchi o colorati che “non ne possiamo più guarda, proprio basta davvero”. Ecco.
È per questo che, dopo aver proposto un questionario sui temi di smartworking e natura che ha raccolto oltre 150 risposte, quattro giovani architette laureate presso l’Università di Firenze – Maria Vittoria Arnetoli, Elisa Belardi, Elena Gelli e Camilla Tinti – hanno lanciato il loro progetto chiamato “desko. Open desk per il lavoro e lo studio all’aperto”.
L’idea consiste nella realizzazione di una soluzione di arredo urbano – una sorta di banco da lavoro per ambienti esterni – che sia “autosufficiente a livello energetico, grazie a un pannello fotovoltaico collocato sulla copertura” in modo tale da consentire l’utilizzo di apparecchiature elettroniche, “modulare e aggregabile secondo molteplici configurazioni, adattabili alle specificità del contesto di installazione”, sostenibile nei materiali (realizzato in plastica riciclata e riciclabile), facilmente manutenibile, accessibile su prenotazione tramite un’app dedicata e, infine, “illuminata attraverso strisce a led integrate che permettono l’utilizzo anche nelle ore serali”.
Desko – secondo le parole delle sue ideatrici – “vuole rappresentare un prodotto originale, che manifesta la capacità del progetto di rispondere a condizioni di crisi superandone gli assiomi di precarietà, anzi traducendo l’eccezionalità dell’emergenza in opportunità di sperimentazione”.
C’è voglia di natura, di stare fuori, di dimenticarsi di tutto quello che ho scritto all’inizio.
Con desko – eventualmente – si può.