Azione di protesta o troll? Trasformandosi in un silenzio doloroso di tutto il comparto economico associato, fermo al palo da ormai un anno, quello che doveva essere un live virtuale in collegamento da alcuni dei più noti liveclub del circuito italiano è diventato un doloroso silenzio.
Sul sito dell’insolita “rassegna” #ultimoconcerto (dove sono ancora visibili tutti gli artisti e i locali presenti), tenutasi poco prima della ben più famosa kermesse sanremese, è stato pubblicato il Manifesto ufficiale, che contiene numeri e motivazioni (peraltro facili – purtroppo – da immaginare). In calce una serie di richieste precise indirizzate al governo e a riformare il settore e a ottenere aiuti per tutti gli addetti.
Bene. Al di là di questo la polemica non è certo venuta meno all’impegno e ha prodotto, riassumendo grossolanamente, tre schieramenti, che non sono tanto pro, contro e distinguo, ma “target fallito”, “target colpito”, “non facciamo le squadre”.
Target fallito
All’interno della prima fazione ci sono coloro che sostengono che negare la possibilità di un concerto a chi ne sente di più la mancanza, cioè il già sparuto pubblico italiano, che, come si sa, non riempiva i club ogni serata, è stato un seppuku.
Target colpito
Nella seconda ci sono coloro che giustificano il fatto con l’acquisizione di consapevolezza dello stesso pubblico, invitato a schierarsi apertamente a sua volta e confidando nel tamtam di condivisioni social; consapevole che – se vuole seguire un concerto “a distanza” – può farlo con i live di KEXP e affini.
Non facciamo le squadre
All’interno della terza fazione ci sono i fatidici moderati, coloro cioè che, pur riconoscendo la totale criticità del settore e il rischio sopravvivenza, ovvero sostenendo la necessità di un intervento di forza, scongiurano appunto che il pubblico già esiguo si spacchi e quindi distolga altrove l’attenzione.
Da che parte stare? Il punto di conclusione può essere il post con cui il The Cage di Livorno, uno dei 130 locali aderenti, ha chiosato sull’iniziativa l’indomani: “Vi siete commossi. Vi siete emozionati. Vi siete arrabbiati. Vi sentite delusi e traditi. Siete con noi e siete contro di noi. Tutti, nel bene e nel male, avete raggiunto una nuova consapevolezza, riguardo quello che i live club italiani stanno vivendo da un anno a questa parte.”