di Carlo Benedetti
– Ma non ci sarebbe una sua collega?
Il primo piano della Biblioteca delle Oblate assomiglia alla plancia di una nave, ma i due quadrati contrapposti (cielo e magnolia centenaria) sono lì fuori a confermarti il contrario. Di solito i clienti “speciali” arrivano più tardi: alle undici, un cinquantenne guarda e riguarda il catalogo delle foto di Araki e non lo prende mai in prestito. A mezzogiorno, il pittore riempie un tavolo di acquerelli, tavolozza, pennelli e legge manga fino a chiusura senza toccarli. Ma appena aperti è tutto più tranquillo.
– Una sua collega donna, intendo?
La signora, con bastone e borsetta, aveva impiegato dieci minuti buoni a salire. L’avevo vista sistemarsi il foulard e guardare l’orologio per poi avviarsi decisa. Ad ogni scalino, piegata a metà dallo sforzo, tirava fuori un fazzoletto di stoffa e si asciugava le labbra.
– No signora, mi dispiace. Ci sono solo io.
Lei arrossì. Sembrava indecisa, avanti e indietro fra gli scaffali, avvicinandosi ora alla sezione gialli, ora alla narrativa italiana. Tornò due volte al bancone, facendosi forza.
– Signora, mi può chiedere qualsiasi cosa. Faccia conto di parlare con un medico. Siamo solo io e lei.
Le indicai le poltrone vuote, i tavoli con le sedie perfettamente allineate, e le sorrisi impegnandomi a proiettare il più empatico, tranquillo e rassicurante sguardo che qualsiasi bibliotecario avesse mai messo insieme.
Si avvicinò, guardandosi intorno per controllare che fossimo davvero soli:
– Vorrei un romanzo d’amore – sussurrò – insomma, un romanzo dove scopano.
Fortunatamente, ne avevamo di bellissimi.
James W. P. Campbell, Will Pryce, La biblioteca. Una storia mondiale, Einaudi Saggi, 2020 – 48,00€