Musica

Città in musica: come nasce Music Pool

By Redazione Lungarno

March 05, 2021

di Giulia Focardi

In attesa che lo spettacolo dal vivo possa ripartire, cerchiamo di andare oltre, rispetto al silenzio assordante da parte delle istituzioni, raccontando le realtà virtuose che animano Firenze e non solo e che, nonostante tutto, hanno ricominciato a programmare anche per il 2021, con la speranza che tutto possa tornare a una normalità quasi dimenticata.

La protagonista della nostra rubrica di marzo è l’associazione Music Pool, da anni vero e proprio punto di riferimento in tutta la Toscana nell’organizzazione di eventi musicali legati in particolar modo al settore del jazz.

Abbiamo raggiunto il presidente, Gianni Pini, per chiedergli come è nata l’associazione che dirige: “la Toscana è una regione da sempre molto attiva dal punto di vista musicale e, come in gran parte d’Italia, i nuovi soggetti di musica jazz si raccoglievano intorno all’Arci. Era la metà degli anni ‘80: mettendo insieme Firenze (in cui operava il CAM Andrea del Sarto), Pisa, di cui ricordiamo la fantastica stagione del Festival Internazionale ed il lavoro del CRIM) e Siena Jazz (che allora muoveva i primi passi) nacque l’idea di “fare qualcosa tutti insieme”. Il nome iniziale, Toscana Jazz Pool, preludeva a un ambizioso progetto di produzione originale: 10 giovani musicisti toscani, per una stagione, lavoravano con uno dei big internazionali per prove arrangiamenti e tour. Tra i nomi coinvolti John Taylor, Kenny Wheeler, David Murray, Dave Holland. Insieme riuscimmo a ottenere – per la prima volta – un contributo dalla Regione”.

Dal 1990 all’attività di Music Pool si è aggiunto anche il Grey Cat Festival maremmano, diretto da Stefano Cocco Cantini; abbiamo chiesto a Pini quali segnali ci sono per questo anno nuovo.

“Difficile a oggi capire come ce la caveremo nel 2021: non conosciamo ancora le modalità di apertura degli spazi. Speriamo di poter contare sugli artisti internazionali e su capienze più favorevole. Nel 2020 è stata veramente dura ma possiamo dire di avercela fatta egregiamente”.