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La posta di Sigismondo Froddini | È tempo di allergia, ma a cosa?

Caro Dott. Froddini, l’arrivo della primavera in genere mette le persone di buon umore, ma io mi sento molto triste, malinconico e affaticato. Mi sento stanco di tutta questa situazione e neanche le belle giornate più lunghe e soleggiate, mi alleggeriscono. Sento la mancanza della vita di prima, degli abbracci, del contatto e non riuscendo a vedere una fine la cosa mi sta abbattendo sempre di più. Cosa posso fare? La ringrazio per il supporto.

Giulio

Caro Giulio, l’arrivo della primavera è vero che si accompagna alle giornate di sole e di luce e, se da un lato c’è chi ne gioisce, dall’altro c’è chi starnutisce. È la stagione delle fioriture e per una buona parte di noi è il periodo più faticoso per via delle tante allergie. Questo per dire che la lettura degli eventi non è mai così lineare e oggettiva e sicuramente non è l’unico che si sente affaticato e stanco. È comprensibile il suo stato d’animo e forse non è un caso se inizia a sentirlo proprio adesso, a un anno dall’inizio della pandemia. 

Come ogni evento, nel bene e nel male, gli anniversari portano con sé vissuti emotivi intensi che ci riattivano ricordi ed emozioni. È facile ripensare a un anno fa con nostalgia, malinconia, tristezza e senso di affanno, così come è facile, immagino, sfogliare foto di un passato che sembra così lontano per provare poi gli stessi stati d’animo. La realtà esterna non possiamo cambiarla, ma su quella interna possiamo lavorarci. I fiori, per poterli vedere, prima devono essere seminati, poi richiedono nutrimento e tempo e solo alla fine sbocciano. Potrebbe essere questo il momento della semina Giulio? Non possiamo togliere le mascherine e non possiamo, ancora, abbracciarci… però può seminare qualcosa che per lei valga la pena coltivare all’interno delle relazioni umane. Quali possono essere altri canali per sentire il calore dell’altro? 

Provi a uscire dalla modalità di pensiero abituale, perché il rischio è di restare ancorato al passato, a quello che c’era e che ora vorrebbe, sperimentando però soltanto affaticamento in una partita che già in partenza non promette bene. Lo sa che in Sri Lanka, India, Giappone, Cina e diversi paesi dell’America Latina cresce il fiore di Kadupul? È noto anche come Regina della Notte, che è un fiore di cactus raro e bellissimo, circondato da folclore e leggende grazie alla sua fioritura notturna. Questo fiore sboccia infatti soltanto di notte e svanisce con l’arrivo del mattino.

Caro Giulio, la sfido a ispirarsi al fiore Kadupul, che germoglia e cresce con la luce, per mostrare la sua bellezza e valore con il buio.

 Sigismondo Froddini

Una rubrica a cura di SpazioPosso. Inviate le vostre domande, crisi e drammi esistenziali a spazioposso@gmail.com. Il dott. Sigismondo Froddini vi risponderà in questo spazio.

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