di Aura Fico
Sensibilità, empatia e ascolto sono i termini che caratterizzano “Autoritratto con arma” (produzione Berta Film), il cortometraggio del fiorentino Giovanni Ortoleva che, insieme al direttore della fotografia e co-sceneggiatore Bartolomeo Pampaloni, ci porta nel mondo di Giuseppe e suo figlio Giovanni.
La storia si concentra nella campagna marchigiana dove Giovanni, durante una battuta di caccia con suo padre, proverà per la prima volta quel subbuglio interiore che è la ribellione giovanile, il rifiuto totale per tutto ciò che percepiamo come “adulto”. La natura che lo circonda guida silenziosamente il ragazzo verso una strada diversa da quella del padre e alla prevaricazione generazionale si sostituisce una guida gentile che gli dice “ASCOLTA”.
L’ambientazione non è casuale, il regista sceglie di ambientare questa storia negli anni che coincidono con l’inizio della seconda guerra del Golfo, una storia di armi e sangue che il protagonista “rivive” in una battuta di caccia.
La fotografia di Bartolomeo Pampaloni ci offre uno sguardo partecipante ma senza giudizio che si concentra sulla preziosità dei dettagli; lo stesso rapporto tra i personaggi è espresso con piccoli gesti e sguardi, azioni minime, che dicono molto più delle parole.
Il mondo del teatro di Ortoleva (due regie alla Biennale di Venezia) e quello del cinema di Pampaloni (menzione speciale della critica al festival di Roma) si uniscono in questo progetto in un’ottica di collaborazione e reciproco aiuto.
Per chiunque volesse supportare il progetto, è stata lanciata una campagna crowdfunding disponibile a questo link: https://www.produzionidalbasso.com/project/cinema-e-teatro-uniti-per-un-corto-in-tempo-di-crisi/