Tortuosa quanto profonda, breve quanto intensa, ma soprattutto di complessa natura la storia d’amore tra Dante e la città di Firenze. Ma se dopo 700 anni dalla sua morte, siamo ancora qui a celebrare il Sommo Poeta, vuol dire che questa relazione fu sicuramente di autentici – forse non sempre reciproci – sentimenti e ben radicata nel tessuto cittadino.
Per l’occasione il Museo Nazionale del Bargello, dal 21 aprile inaugurerà «Onorevole e antico cittadino di Firenze». Il Bargello per Dante, una mostra dedicata alla ricostruzione del rapporto tra Dante e la sua città natale. Quale luogo migliore se non il Bargello per una simile esposizione? Fu proprio nella Sala dell’Udienza dell’allora Palazzo del Podestà (oggi Salone di Donatello), che il 10 marzo 1302, il Sommo Poeta venne condannato all’esilio definitivo; e nell’attigua Cappella del Podestà, solo pochi anni dopo (entro il 1337), Giotto e i suoi allievi ritraevano il volto di Dante includendolo tra le schiere degli eletti nel Paradiso. Proprio attorno a questo ritratto, la prima effigie a noi nota del padre della lingua italiana, si delinea così quel processo di costruzione della memoria che permetterà a Firenze di riappropriarsi dell’opera e della figura di Dante.
Con oltre cinquanta tra manoscritti e opere d’arte provenienti da biblioteche, archivi e musei di assoluto prestigio internazionale, l’esposizione è frutto di ricerche condotte negli ultimi decenni. Visitabile fino al 25 luglio 2021.