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L’Uomo Comune torna a casa.

La statua di Clet è nuovamente su uno sperone del Ponte alle Grazie. “L’ho rimesso lì perché quello è il suo posto” ha commentato l’artista bretone ormai residente da tanti anni a Firenze. “Il mio non è un gesto dettato dall’egocentrismo, ho ricevuto immediatamente consensi da parte della gente per strada a fronte di questa mia decisione”. Tanti i commenti positivi espressi anche sulla sua pagina Facebook.

La statua dell’Uomo Comune, una sagoma in metallo e vetroresina che compie un passo verso il vuoto, era stata collocata da Clet per la prima volta su Ponte alle Grazie nel 2014 e dopo appena un mese i vigili urbani l’avevano rimossa perché non era stata autorizzata. L’artista era stato multato, finendo poi a processo. Clet l’aveva successivamente ricollocata nello stesso punto e i vigili urbani, ancora una volta, l’avevano rimossa. Nel frattempo alcuni vandali avevano cercato di abbattere la statua per farla cadere in Arno. Nel 2017 Clet era stato condannato in primo grado a un’ammenda di 10.400 euro per aver collocato la statua, senza previa autorizzazione, in un’area di pregio. Il suo Uomo Comune, invece che un’installazione artistica, era stato considerato alla stregua di un’invasione abusiva di spazi pubblici. Il 5 marzo del 2020 in appello Clet è arrivata l’assoluzione e quindi l’artista non ha più dovuto pagare la multa. Alla luce anche di quella sentenza dopo lunga riflessione Clet ha deciso di riportare a casa l’Uomo Comune. “Volevano far passare quel gesto come illegale, ma a quanto pare illegale non è” conclude l’artista. E da oggi l’Uomo Comune è tornato al suo posto, in attesa di vedere cosa ne penserà questa volta Palazzo Vecchio.

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