Giovedì 3 dicembre non è soltanto la data tanto attesa della scadenza dell’attuale Dpcm, e dunque anche quella in cui verrà firmato il nuovo decreto contenente le regole per le festività natalizie, ma sarà pure il giorno di inaugurazione di We Rise by Lifting Others (ovvero Ci eleviamo sollevando gli altri), l’installazione dell’artista campana Marinella Senatore per Palazzo Strozzi.
Il progetto è curato dal direttore Arturo Galansino e comprende un’installazione per il cortile del palazzo che riprende il tema delle architetture effimere tipiche della tradizione italiana meridionale costituite da grandi luminarie esposte in occasione delle festività, le stesse che Marinella ha realizzato in occasione della sfilata di Dior avvenuta a Lecce la scorsa estate che tanto ha fatto parlare.
Il 3 dicembre alle ore 11.30 l’installazione sarà presentata in live streaming sulla pagina Facebook di Palazzo Strozzi da Marinella Senatore e da Arturo Galansino, che in quella occasione annunceranno anche un programma di workshop online.
Dopo il rinvio del suo progetto per Museo Novecento (per il quale avrebbe dovuto realizzare un lavoro specifico e tenere un dibattito in occasione della giornata internazionale contro la violenza sulle donne) di cui a causa di una mancata comunicazione non abbiamo potuto dare avviso preventivo, il grande debutto fiorentino della Senatore avverrà dunque nel cortile del palazzo rinascimentale di Filippo Strozzi, che resterà accessibile anche nel caso del prolungamento della chiusura imposta a musei e spazi espositivi e che quindi manterrà visibile al pubblico l’opera collocata al suo interno.
La Costellazione termodinamica di Tomás Saraceno con le sue grandi sfere sospese e specchianti, simbolo di una nuova epoca di armonia tra essere umano e ambiente, lascia dunque spazio alle vivaci luminarie emblemi di celebrazione collettiva e di coesione, realizzate da un’artista che da anni crede nel valore dell’arte come potenziale innesco di processi partecipativi e comunitari.
Ne avremmo certamente un gran bisogno, decreti permettendo.