Tessiture, intrecci, filature sottili e resistenti al tempo stesso: si chiama Filigrana italiana ed è una tecnica che ha radici molto lontane, addirittura millenarie. A padroneggiarla in Italia solo pochissimi artigiani, così pochi che si contano sulle dita di due mani.
Tra questi anche la giovane orafa Valentina Caprini, che dopo aver studiato gioielleria contemporanea a Firenze ha scelto la città per basare la sua attività.
Una tradizione forte e coinvolgente e un’“attrazione fatale” quella per la Filigrana e per l’arte di “tessere fili preziosi” che si iscrive nella storia di famiglia, dove le donne hanno sempre “tenuto le fila” del racconto anche attraverso lo stretto rapporto con la macchina da cucire.
Oggi Valentina Caprini usa quei fili d’oro e d’argento per creare sculture da indossare e viene chiamata in tutto il mondo a insegnare questo metodo, dall’Europa all’Asia, fino agli Stati Uniti.
In un momento come questo, che limita gli spostamenti e ci spinge a riflettere su chi siamo e cosa vogliamo esprimere, Valentina ha deciso di lanciarsi in un’impresa ancora più coraggiosa fondando un nuovo jewellery brand che rappresenti la sua idea di femminilità: Floema.
Alla base un concetto oltre stereotipi e pregiudizi, oltre le rughe, l’età e anche l’idea stessa di genere. Floema è il nome scientifico che indica il sistema vascolare delle piante, ciò che permette agli elementi vitali di diffondersi dalle radici fino ai germogli. Un flusso di energia che scorre attraverso qualunque essere vivente e sboccia in gemme preziose.
L’ultimo nato del brand si chiama Febe, un anello no gender fatto a mano, personalizzabile e trasformabile a seconda dell’umore e dell’outfit. L’anello in argento ospita due pietre preziose incastonate ai due poli opposti, permettendo di decidere quale mostrare sul dorso della mano e quale eclissare sul palmo, in base all’umore, all’orario della giornata o all’outfit.
Per scoprire il mondo Floema: floemajewelry.com