Firenze e la cultura: una coppia storica, di quelle che stanno insieme da sempre. Non senza qualche scaramuccia, inevitabile nelle storie di lungo corso. Ultimamente se la sono vista maluccio: l’una ha annaspato perché l’altra non riusciva a stare al passo coi tempi (duri). Usciamo dalla metafora: il Covid ha colpito duramente il mondo dell’associazionismo e dell’attivismo culturale, che da decenni anima la scena cittadina, d’estate e non solo. Gli interventi messi in atto dal Comune e da CR Firenze, di cui abbiamo dato conto nei numeri estivi, sono stati utili a tamponare l’emergenza e far funzionare alcune delle macchine più grandi. Ma le realtà coinvolte nella vita culturale fiorentina sono molte e diversificate. In più, fare cultura a Firenze significa ragionare in maniera programmatica, progettare sempre il futuro.
Il mondo della cultura allora chiede migliori attenzioni e mette sul piatto una proposta concreta di dialogo. Per la prima volta, da che noi abbiamo memoria, circa 60 delle associazioni culturali del territorio, abituate a lavorare in autonomia e a far quadrare i conti, si sono unite in un più grande organismo non formalizzato, per discutere proposte condivise, volte a ridisegnare il tessuto culturale della città nel lungo termine. Proposte da rivolgere a Palazzo Vecchio, ponendosi come interlocutori primi e propositivi di una vera e propria rigenerazione culturale. I lavori sono durati tutta l’estate e si sono concentrati su tre temi fondamentali: l’accesso alle informazioni, l‘accesso agli spazi (pubblici e privati) di cui la nostra città è ricca, la valutazione delle proposte. Si è identificato il bisogno di mettere anche le realtà più giovani in condizioni di avanzare una proposta culturale alla città; si è sottolineata l’importanza di valorizzare spazi inutilizzati e quella di dare un feedback chiaro ai progetti respinti, per consentire un’autentica crescita e la democratizzazione delle possibilità di finanziamento. Come ottenere tutto ciò?
Confrontandosi con realtà e progetti attivi in altri territori: nasce così Stati Generali – per una rigenerazione culturale a Firenze, una tre giorni che si svolgerà a fine ottobre, in diversi luoghi della città.
Si tratta di momenti di formazione tenuti da personalità istituzionali, tecnici e operatori del settore, che nelle proprie città hanno contribuito a costruire un sistema di sostegno e programmazione culturale efficace e innovativo dal punto di vista artistico, economico e sociale, generando maggiore partecipazione e relazione tra professionisti, cittadini, amministrazioni e privati. Dei veri e propri tavoli di lavoro che si concluderanno la domenica, con ospiti i tecnici dei vari assessorati, per confrontarsi con i risultati di queste discussioni. Infine, un momento pubblico di racconto di quello che è stato prodotto proporrà appuntamenti futuri auspicando “prese in carico” dell’amministrazione per trovare soluzioni alle sfide emerse. Quel che si dice una “rivoluzione dall’interno”.