di Arianna Palagi
“La sola cosa in cui mi sembrava di eccellere era distinguere il bello dal brutto”.
Franco Maria Ricci
A Firenze in via delle Belle Donne 41/R una volta un’insegna nera e oro recitava Babele – Boutique d’arte e libri. Non era una bottega come le altre, ma un tempio urbano dedicato alla Bellezza, dea a cui Franco Maria Ricci ha dedicato tutta la sua vita.
Il raffinato editore parmense, morto il 10 settembre 2020, aveva aperto nel 1978 questo singolare negozio: una curiosa unione tra una libreria e una galleria d’arte. Qui era possibile trovare i suoi leggendari libri rivestiti in seta nera e marchiati a lettere d’oro e l’iconica rivista FMR, nata con l’intento di rendere fruibile l’arte a un vasto pubblico grazie a un magazine di altissima qualità ma con un prezzo accessibile. Fellini la definì “la perla nera dell’editoria mondiale”.
La rivista prese il nome delle iniziali dell’editore e suggeriva l’idea della fragilità della bellezza quando pronunciata come in francese éphémère. Una caratteristica che rendeva inconfondibile le opere di Franco Maria Ricci era l’utilizzo dei caratteri inventati dal tipografo Giambattista Bodoni, il cui elegante stile neoclassico lo aveva spinto a fondare la sua casa editrice.
Il nome della libreria è un omaggio allo scrittore argentino Jorge Luis Borges, autore del racconto La biblioteca de Babel. Franco Maria Ricci nutriva una sincera ammirazione per quell’uomo che, seppur prossimo alla cecità, era capace di vedere cose che erano invisibili agli altri. A Borges dedicò anche il magniloquente labirinto di bambù che fece costruire nel 2015 a Fontanellato (PR).
Quando spiegò allo scrittore bonaerense la sua volontà di costruire il più grande labirinto del mondo, gli rispose che non era possibile perché “il più grande labirinto del mondo è il deserto”.
Eclettico collezionista d’arte, editore perfezionista, grafico sensibile alle avanguardie, amico dei più grandi intellettuali del suo tempo, Franco Maria Ricci fu un vero e proprio visionario. Il mondo piange la perdita di un uomo irripetibile e Firenze può dedicargli un pensiero ricordando la libreria sull’angolo di via delle Belle Donne.