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LA NUOVA STAGIONE DI AIRBNB

Il turismo cambia, Airbnb risponde. Da sempre conosciuta come la piattaforma di affitti online che spesso allieta i nostri soggiorni in giro per il mondo, oggi come mai deve confrontarsi con alcune novità che riguardano tutti. L’estate è ormai iniziata e tra i cambiamenti dovuti alla pandemia, anche il modo di vivere ambienti e spazi comuni; tutto deve essere pulito e igienizzato secondo regole ben precise.

Un’autocertificazione come sigillo di qualità 

Come garantire a chi prenota che gli alloggi saranno sanificati secondo i nuovi standard? Airbnb risponde con un’autocertificazione. A partire dalla metà di giugno infatti la piattaforma ha introdotto un nuovo protocollo di pulizia che comprende le indicazioni per gli host riguardo le forniture consigliate e le istruzioni per pulire stanza per stanza.

I proprietari che seguiranno il nuovo protocollo avranno un contrassegno apposito sulla pagina del loro annuncio, in modo che gli ospiti sappiano che si sono impegnati a seguire pratiche di pulizia e disinfezione rigorose, compreso un intervallo minimo fra una prenotazione e quella successiva. La community di Airbnb tiene a precisare che è da sempre particolarmente attenta agli standard di pulizia; le recensioni in questo caso rappresenteranno anche uno strumento di verifica e oggettività.

Se un host non segue le linee guida del programma, gli ospiti possono farlo presente quando recensiscono il suo spazio, in modo tale che gli annunci con una valutazione media per la pulizia inferiore a 4 stelle non otterranno il contrassegno del protocollo, fino a quando non dimostreranno di essere migliorati sotto questo aspetto, ottenendo 3 nuove recensioni con valutazioni di 5 stelle per la pulizia.

Seppur in contrasto con gli obblighi a cui sono stati sottoposti alberghi e altre strutture ricettive, con il rischio di incorrere in multe salate e la sospensione dell’attività per chi non rispetta le regole, aderendo al protocollo disposto da Airbnb, gli host si impegnano all’adempimento delle leggi fornite dagli enti governativi e locali di riferimento, indicazioni a cui altre realtà non hanno neanche pensato. Nella fase di convivenza col virus “ognun per sé, Dio per tutti.”

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