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“Trilogia della catastrofe”: giovedì 23 luglio a La Citè

di Beatrice Tomasi

“Sebbene la catastrofe sia già iniziata, non è ancora conclusa”.

Avete presente la quête dei poemi cavallereschi, in cui il cavaliere errante affronta mille peripezie per giungere alla conquista che ha animato la sua partenza? Ebbene, leggere Trilogia della catastrofe, uno dei nuovi Saggi Pop di effequ, mi ha rimandato esattamente a quell’immaginario. Mi sono ritrovata dentro universi paralleli che sono in realtà quell’adesso mostruoso della contemporaneità.

Trilogia della catastrofe è un saggio cavalleresco, in cui gli autori fanno da guide un po’ inquietanti nei labirinti della catastrofe, in una narrazione che procede per dubbi e risposte, facendo sentire forte la volontà di giungere verso una meta – con il supporto di una bibliografia eccelsa. Un’epica che si fa sinfonia e chiama il lettore a intrecciare le proprie esperienze e conoscenze per scovare le interconnessioni, sottili ma specifiche, tra una parte e l’altra del saggio.

La catastrofe viene affrontata innanzitutto recuperandone l’accezione di “interruzione del continuo, rottura di un equilibrio, creazione e distruzione di assetti”. Il riflettore è allora puntato non sul senso negativo del termine, ma su un rovesciamento creativo della situazione, che porta a qualcosa che sarà

E quindi tenetevi forte, perché pagina dopo pagina si alterneranno vertigini spinte, ansia spezzata all’improvviso dall’ironia, immersione completa nel disagio, annichilimento e speranza.

Emmanuela Carbé ci fa scoprire L’inizio degli inizi grazie a un seducente meraviglioso, una pirotecnica e allucinante teorizzazione del Congresso di Vienna intorno a cui fa ruotare tutta la propria esistenza, innescando una sospensione dell’incredulità che disorienta, affascina e convince. Si è poi traghettati verso il senso di svuotamento nello scoprire il genocidio indonesiano del 1965, l’assurdità di un male sconosciuto narrata da Jacopo La Forgia nel suo reportage Costruire il risveglio, per arrivare infine, ansimanti, alle filosofiche e raggelanti considerazioni di Francesco D’Isa, che nella sua trattazione Gestione della morte ci pone di fronte, con dovizia, all’ evidente legame tra cambiamento climatico e crolli sociali, tra l’inconsapevole paura della morte e la catastrofe che stiamo vivendo.

Volete sentirne parlare dal vivo? Si può! Giovedì 23 luglio, nel déhor della Libreria Caffè La Cité, a partire dalle 21.30: occorre prenotarsi, lo potete fare su Facebook (https://www.facebook.com/lacitelibreriacafe)

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